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Mixed zone, Pioli: “Giocare tre giorni dopo una gara di Champions toglie energie mentali”. Cioffi: “Gotti ha fatto un lavoro importante. Ringrazio tutti”

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Mixed zone, soltanto un pari per 1-1 tra Udinese e Milan, un risultato strettissimo per Pioli ma largo ed abbondante per Cioffi, neo allenatore bianconero. I due tecnici a fine partita hanno espresso le proprie impressioni, andiamo a vedere che cosa hanno detto, partendo da Pioli, visibilmente deluso. 

FATICA- “Stasera abbiamo fatto fatica a proporre il nostro gioco. Non siamo stati lucidi e precisi quanto serviva per scardinare l’Udinese. Abbiamo regalato anche il gol e la gara si è complicata tanto. Di occasioni ne abbiamo avute poche ma siamo entrati spesso in area. Stiamo subendo dei gol da palle perse nostre per scelte sbagliate”.

COSE CHE PAGHI- “Purtroppo sono cose che paghi e che ti fanno perdere lucidità. Nelle ultime partite abbiamo perso compattezza in fase difensiva con poca lucidità in fase di pressioni. Dobbiamo sistemare alcune cose in entrambe le fasi”.

ANALISI DELL’ATTUALITÀ- “Sia in campionato che in coppa abbiamo giocato bene e vinto con tutti i quattro centrocampisti. Il gol è nato da una scelta sbagliata. In più va aggiunto che siamo alla settima partita in 20 giorni e giocare tre giorni dopo una gara di Champions League ti toglie energie mentali. Non credo ci sia un giocatore imprescindibile nel nostro gioco, ma serve attenzione in ogni giocata”.

Gabriele Cioffi a Sky Sport ringrazia non solo la squadra per avergli dato un buon esordio contro il Milan ma la società tutta per avergli concesso questa occasione

ASPETTO POSITIVO- “L’aspetto positivo deve prevalere sempre e sono stato avvantaggiato da un lavoro importante fatto da Gotti in due anni e mezzo. Mi sento di ringraziare lo staff, e lo avrei fatto comunque, perché in questi giorni mi sono stati vicino e mi hanno dato tranquillità. Ovviamente ringrazio la società, che a sorpresa ha creduto in me. Per me è stata una cosa inaspettata, a tutto pensavo tranne che a una cosa del genere”.

TANTO DI ME- “Di me in questa squadra c’è il cuore, la volontà, il desiderio di non mollare mai. Però il grazie vero va detto ai ragazzi. Ho chiesto loro di essere coraggiosi, negli atteggiamenti, nelle corse e l’hanno fatto. Ma non mi hanno stupito, sentivo che avevano questo da dare e ho cercato di tirarglielo fuori. Parto però da delle basi solide”.

SU BETO- “Beto è un grande attaccante, come un altro a fianco a lui era Deulofeu. Ma come anche quelli che avevo in panchina. Beto ha un grande potenziale, ma per raggiungere una salvezza tranquilla e giocare con più serenità non abbiamo bisogno di grandi giocatori, ma di una grande squadra”.

ITALIA E GAVETTA- “La gavetta in giro per il mondo mi ha insegnato che l’Italia è il miglior paese del mondo. Quando sono partito ero polemico verso il mio paese, ma con tutti i problemi che abbiamo rimane un paradiso. Calcisticamente ho imparato che la cultura va rispettata. Alla base ci vogliono le competenze, ma se tu riesci a entrare nel cervello e nel cuore dei giocatori, si può stupire. Detto questo, se avrò un’altra chance me la giocherò, cercando di dare quello che sono alla squadra”.

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