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Mixed zone, Pioli: “Senza Champions non sarebbe un fallimento”. Semplici: “Salvezza? Abbiamo guardato in faccia il malcontento”

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Mixed zone, 90 minuti al termine del campionato e poi sapremo quali saranno le quattro squadre che parteciperanno alla prossima Champions. Due le conosciamo già, Inter e Atalanta sono già qualificate ma per i nerazzurri di Gasperini c’è ancora da proteggere il secondo posto (vale 20 milioni di euro) dagli attacchi di Milan e Napoli. A proposito di Milan, contro il Cagliari si passa dal possibile match point alla figuraccia clamorosa che rischia di diventare dramma sportivo se non fosse per due prodezze di Donnarumma. L’ultima gara vedrà di fronte proprio Atalanta e Milan, il Napoli ospiterà invece il Verona, la Juventus a Bologna. Retrocessione, martedì c’è Lazio-Torino, a Nicola serve un punto, il che significherebbe per Simone Inzaghi mandare il fratello ed il Benevento in Serie B con Crotone e Parma. Andiamo a vedere cosa hanno detto Pioli e semplici al termine della gara di ieri sera, partendo da Pioli.

 A BERGAMO CI PROVEREMO- “Dobbiamo già pensare alla sfida contro l’Atalanta, inutile pensare a quello che potevamo fare. Non siamo stati all’altezza delle ultime prestazioni e adesso avremo la partita della vita a Bergamo e ci proveremo”.

TENSIONE E PRESSIONE-  “Sapevamo che vincendo avremmo chiuso i conti, abbiamo avuto tensione e pressione o magari la convinzione di poterla vincere comunque in un modo o nell’altro. Noi però se non giochiamo bene non vinciamo, dovevamo muovere la palla più velocemente e fare meglio, ma non ci siamo riusciti”.

SI CHIUDE UN CERCHIO- “E’ un avversario molto forte, l’unico che non siamo riusciti a battere sotto la mia gestione tra le grandi del campionato. Dobbiamo prepararci per riuscirci”.

CAGLIARI IN FESTA- “Il risultato di oggi pomeriggio gli ha dato serenità e hanno giocato più liberi e leggeri, facendo la partita con tranquillità. Invece a noi ci ha dato la convinzione che prima o poi avremmo segnato, sbagliando l’approccio. Poi abbiamo perso lucidità e la serata è diventata storta”.

SU MANDZUKIC- “Ho messo Meité per avere fisicità sulle palle inattive. Mario non stava bene, non poteva giocare di più”.

ASSENZA DI IBRA- “Bisogna avere equilibrio nei giudizi, nelle ultime due lui non c’era e abbiamo fatto bene, cambiando i giudizi. A gennaio abbiamo preso Mandzukic per sostituirlo, ma purtroppo non lo abbiamo mai avuto a disposizione. La prova di oggi non è dipesa dalla mancanza di Ibra o di un centravanti, eravamo troppo tesi e senza ritmo e ci siamo scontrati contro un avversario che si è difeso bene”.

NON SAREBBE UN FALLIMENTO- “Per la crescita che abbiamo avuto non arrivare nelle prime quattro sarebbe una grande delusione, personale e del club, ma non un fallimento. Abbiamo gettato le basi per un futuro vincente, ma i giudizi vanno rimandati alla fine”.

Se Pioli appare tranquillo nel post partita, Semplici è radioso e sereno, salvo e proiettato verso le vacanze

FINALMENTE SALVI- “Un po’ di festa l’abbiamo fatta perché la matematica ci dava la salvezza. Abbiamo bevuto una birretta (ride, ndr). Devo dar merito a questi ragazzi per il percorso fatto, ci siamo rimessi in discussione e anche stasera abbiamo dimostrato questo: contro una grande squadra come il Milan abbiamo fatto una grande prestazione. L’avevamo preparata bene perché pensavamo di doverci giocare la salvezza. Complimenti ai ragazzi”.

DONNARUMMA BRAVISSIMO- “Una delle partite più belle? “Davanti ad un avversario forte come il Milan che ultimamente ha fatto grandi vittorie venire qua e creare anche tante occasioni… È stato bravissimo Donnarumma. Noi abbiamo rischiato poco, siamo stati con le linee strette per impedire ai loro trequartisti di fare le solite giocate”.

SULLA SALVEZZA- “È stata una molla mentale dove ho messo davanti agli occhi dei calciatori cose che facevano finta di non guardare. Nei 95 minuti non eravamo sempre squadra. Si era creata una situazione di malcontento nello spogliatoio e non ce lo volevamo dire. Al mio arrivo avevano 15 punti, leggendo la classifica sembrava impossibile. Poi però mi sono accorto che c’erano problematiche. Siamo stati bravi, col presidente e col direttore, a risolvere questi problemi”.

SU GODIN- “Lo conosciamo bene, è una guida per noi ma come lui anche altri come Joao Pedro, Nainggolan e Pavoletti. Bisognava fare qualcosa di diverso, soprattutto col lavoro a livello mentale, cioè che tutti avessero la gioia di fare la corsa in più per il compagno. Questo ci ha trasformato in squadra”.

RIMANE E PUNTARE ALL’EUROPA-  “Devo andare con calma, fare il mio percorso. Mi auguro di poter fare un altro step, ora festeggiamo la salvezza e poi penseremo al futuro”.

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