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Monaco, la polizia: “No legami con lʼIsis, è il gesto di un folle”

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Si chiama Alì Sonboly, il 18enne tedesco di origini iraniane autore di una sparatoria Monaco di Baviera “non aveva alcun rapporto con l’Isis”. A renderlo noto la polizia bavarese durante una conferenza stampa. “Nel 2012 era stato ricoverato ed era stato sottoposto a un trattamento psichiatrico dopo fenomeni di disturbo maniacale – dichiara ancora Hubertus Andrae -. Ha agito solo, non aveva complici e a casa sua non è stato trovato materiale legato allo Stato islamico”.

A tal proposito i media hanno pubblicato uno scambio di accuse e insulti, molto acceso, in dialetto bavarese, avvenuto tra il killer e un cittadino che dal tetto del palazzo adiacente al centro commerciale OEZ di Monaco di Baviera dove è avvenuto l’attacco che ha provocato numerose vittime. L’uomo insulta l’attentatore chiamandolo con l’equivalente tedesco di “stronzo” . Alì Sonboly risponde agli insulti affermando “a causa vostra sono stato vittima di bullismo per sette anni… Sono stato in cura” e ancora “ora ho dovuto comprarmi una pistola per spararti”.

Poi il video si interrompe. Poco dopo è iniziata la sparatoria.

Intanto il capo della polizia della capitale bavarese Hubertus Andrae, comunica che il killer ha usato una pistola Glock 9mm con la matricola abrasa e aveva circa 300 proiettili nello zaino. Fonti di sicurezza, invece, riferiscono che il killer di Monaco avrebbe avuto problemi scolastici. Venerdì scorso non avrebbe superato un esame finale.

Intanto Monaco prova a tornare alla normalità dopo il terrore dell’attacco al centro commerciale Olympia Einkaufszentrum. Il governatore della Baviera, Horst Seehofer, ha ordinato di tenere le bandiere a mezz’asta nel Land e nei pressi del mall alcuni cittadini hanno cominciato a deporre fiori e accendere candele in memoria delle vittime. La metropolitana e il resto dei trasporti pubblici hanno ripreso a funzionare normalmente dopo lo stop totale.

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