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MotoGP: tutte le paure di Valentino Rossi, le tante incognite del Dottore

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Stagione logorante per la MotoGP causa emergenza coronavirus. Adesso l’obiettivo è provare a partire da Brno con il Gran Premio della Repubblica Ceca, in programma il 9 agosto. Tanto, troppo tempo fermi: i centauri scalpitano e chiedono almeno un test prima del semaforo verde. Tra questi anche il veterano Valentino Rossi che da lunedì prossimo potrebbe in teoria riprendere ad allenarsi nel suo Ranch. Ma una cosa è il dirt track o la moto da cross, un’altra un prototipo MotoGP. Ma non c’è alternativa: molto probabilmente non ci sarà il tempo di allestire una tre giorni di test per piloti e scuderie.

L’amara consapevolezza del Dottore. Valentino Rossi sul lungo stop giorni fa ha detto: “Sarà un fatto nuovo riprendere in queste condizioni, perché non è mai successo che non abbiamo guidato la MotoGP per così tanto tempo. Normalmente sei un po’ spaventato prima del primo test. O per me che personalmente significa scoprire se sono ancora veloce come l’anno prima. Spero che possiamo fare un test prima della prima gara, perché non andiamo in moto da molto tempo”. Carmelo Ezpeleta, Ceo della Dorna, ha avanzato l’ipotesi di una sessione aggiuntiva il giovedì antecedente alla prima gara. Staremo a vedere; fermo restando che si riesca a partire in questo funesto 2020.

La situazione calendario. Al momento l’idea, l’obiettivo, è cominciare ad agosto disputando un campionato di 10 gare (12 nella migliore ipotesi). “Potremmo anche iniziare a settembre e guidare fino a dicembre. Forse in Australia o in Thailandia, dove fa caldo a dicembre“, ha ipotizzato Rossi. Naturalemente, l’idea di correre a porte chiuse non piace al Dottore che però precisa: “Le gare senza fan sono ovviamente un peccato perché guidiamo per i fan. Ma è meglio chiudere le porte piuttosto che non correre”.

 

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