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MotoGP, Valentino Rossi tra presente e futuro: team manager o rally?

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In vista del Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini che si correrà a Misano domenica 9 settembre, torna a tenere banco il  futuro di Valentino Rossi. A quasi 40 anni e a sette gare dalla fine del Mondiale 2018, il centauro di Tavullia è secondo in classifica piloti a -59 da Marquez, nonostante le tante difficoltà di una YZR-M1 in preda ai ritardi tecnici. Dopo le disavventure con il telaio nella stagione 2017, quando furono sperimentate ben sette specifiche differenti, quest’anno il Dottore deve sopportare il giogo di un’elettronica Yamaha non all’altezza di Honda e Ducati, anche se gli ingegneri di Iwata hanno ammesso di dover fare i conti con defezioni sull’intero pacchetto, a cominciare dal motore che per via del regolamento resta intoccabile se non nei test privati e nel post Valencia.

Rossi: contratto fino al 2020 con la Yamaha, poi che farà? Vale in realtà è spaventato dall’idea di lasciare il mondo delle corse che da oltre un ventennio fanno parte della sua vita; un inconscio timore di interrompere la rincorsa al sogno del decimo titolo iridato, negli ultimi anni ostacolato dall’introduzione della centralina unica e da un avversario in piena ascesa come il “Marcziano” Marquez. Pianificare il futuro pertanto è prematuro, tutto dipenderà dalla capacità e dalla voglia di reazione della Yamaha, ma sul cammino di Rossi ci sono tre strade percorribili dopo il 2020. 

Il futuro di Valentino. La vita del Ranch e i giovanissimi allievi della VR46 Riders Academy rappresentano un grande stimolo per il pesarese che quindi, una volta appeso il casco al chiodo, potrebbe decidere di dedicarsi totalmente a questa attività. Ma se fino a qualche mese fa il 2020 sembrava la data ultima della sua carriera, pur in balia della mareggiata tecnica nel box dei Tre Diapason, adesso un clamoroso rinnovo con prolungamento sembra più probabile. Inoltre, dopo la formazione di un team in Moto3 e in Moto2, non è più un mistero che il Dottore stia progettando un ingresso in grande stile nella classe regina con un suo team satellite Yamaha. Non a caso Tech3 ha deciso di migrare in KTM che gli offriva un futuro più chiaro e definito. Quindi c’è anche l’ipotesi di Vale in versione team manager. Infine, la passione per le quattro ruote. Rossi non ha mai nascosto il sogno di partecipare alla 24 Ore di Le Mans e alla Dakar. Le sei vittorie al Monza Rally Show la dicono lunga sulla sua intraprendenza al volante di un’auto da rally. Non a caso papà Graziano è convinto che Vale dopo il 2020 potrebbe dire addio alle corse in MotoGP per dedicarsi alle auto. Staremo a vedere, è ancora presto per capire. 

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