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MotoGP, Yamaha: crisi senza fine. Valentino Rossi boccia il nuovo motore

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Una decina di giorni di pausa dopo il Gran Premio d’Aragona, poi il “Circus” del Motomondiale tornerà in pista per il GP della Thailandia sul circuito internazionale di Buriram domenica 7 ottobre. Intanto, la Yamaha continua a vivere una crisi senza fine; anche ad Aragon infatti sono emersi i soliti problemi. Anzi, con l’ottavo posto di Valentino Rossi e l’opaca prova di Maverick Vinales, se vogliamo, i problemi si sono pure acuiti. A oggi: le Honda, le Ducati e recentemente anche le Suzuki, sembrano di un altro pianeta e le soluzioni provate dalla casa di Iwata non solo non hanno colmato il gap ma non sono riuscite nemmeno a ridurlo. Rossi, al termine della gara di Aragon, ha rivelato di aver provato un prototipo del motore versione 2019 della sua Yamaha che non lo ha soddisfatto per niente. Il Dottore si è sfogato in un’intervista rilasciata a Motorsport.com dicendo: “Ho provato la prima edizione del motore 2019 della M1, ma penso e spero che non sia la versione finale, perché ha solo piccole modifiche ed è molto simile a quello che stiamo usando ora. Spero che a Iwata continuino a lavorare, perché il motore è uno dei problemi, per noi. I nostri ingegneri devono renderlo migliore”.

Vale sempre più amareggiato. Il centauro pesarese poi ha approfondito la questione spiegando: “Una cosa preoccupante è che, di solito, i test a Brno che si fanno dopo la gara, erano il momento in cui negli anni passati provavamo la M1 dell’anno successivo. Ma nelle ultime due stagioni questo non è avvenuto. Dov’è la moto dell’anno prossimo? Boh, io non lo so, chiedetelo ai giapponesi. Sfortunatamente nei test non abbiamo provato tante cose per il prossimo anno”. Tutto questo nonostante Rossi ce la stia mettendo tutta per aiutare gli ingegneri nello sviluppo: “Il mio lavoro non consiste nel dire in modo petulante ‘abbiamo bisogno di un motore a V o modificare il telaio in questo modo’. Io posso individuare e dire quali siano i problemi. Siamo in difficoltà per quanto riguarda l’abbinamento moto-gomme, specialmente per quanto riguarda il posteriore. Sto cercando di spiegare questo fatto. Ma non dobbiamo focalizzarci su una sola area, perché i punti da sistemare sono diversi, secondo me. Ad esempio l’elettronica, il carattere del motore, e altre cose”. Proprio vero: per la Yamaha è una crisi senza fine. 

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