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Nichi Vendola in pensione: vitalizio da 5.618 euro

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Pensione d’oro per il leader di Sel Nichi Vendola che per aver lavorato come presidente della regione Puglia dal 2005 al 2015, percepirà un vitalizio che gli garantirà ben 5.618 euro al mese.  Curioso il fatto che fu proprio lui alla fine del 2012 ad abolire, per volere della sua giunta, i vitalizi relativi ai propri consiglieri regionali. Soppressione questa che però riguardava solo le generazioni future poichè quello che era stato cumulato fino a quel momento, entrava a prescindere dalla norma, a pieno nel conteggio dei contributi.

E’ così che Vendola, dopo aver maturato sette anni e mezzo di contributi fino al momento dell’abolizione dei vitalizi (31 Dicembre 2012), ha aggiunto volontariamente di tasca sua la somma necessaria a completare gli 8 anni. Il calcolo per arrivare a 10 anni (necessari per la pensione del governatore) è presto fatto se a questi 8 ne aggiungiamo 2 che derivano da una norma che consente di percepire il vitalizio a 60 anni concedendo un anno di anticipo per ogni anno che supera il quinquennio minimo di contribuzione. Perciò, 7 anni e mezzo di contributi, più una somma versata autonomamente per arrivare a 8, più 2 di anticipo sulla data ordinaria, uguale 5.681 euro. Poco conta se lordi, anche perchè oltre al vitalizio Vendola, ha mantenuto anche l’assegno di fine mandato relativo ai 10 anni di presidenza in regione: Un totale di 198.800 euro. Non male come cifra se consideriamo che un lavoratore “normale” deve maturare 35 anni contributi, per una pensione che neanche lontanamente si avvicinerebbe a quella del politico in questione. Nulla di irregolare o illegale, perchè se è vero che Vendola come tanti non ha rinunciato al vitalizio, è anche vero che ha semplicemente approfittato di ciò che la politica gli ha messo a disposizione.

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