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Nuovo Codice degli appalti, sì del Cdm. Salvini: “Taglia sprechi e offre più lavoro”

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Disco verde dal Consiglio dei ministri al nuovo Codice degli appalti, uno degli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza previsti per la seconda metà dell’anno. Un “volano per il rilancio della crescita economica e l’ammodernamento infrastrutturale della Nazione” secondo la premier Giorgia Meloni, che sottolinea come il governo abbia così mantenuto “un altro impegno preso con gli italiani”. Si tratta, specifica la presidente del consiglio, di “un provvedimento organico, equilibrato e di visione, che permetterà di semplificare le procedure e garantire tempi più veloci”.

Il nuovo codice degli appalti pubblici è composto da “230 articoli e 35 allegati”, come spiegato dal ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini in conferenza stampa. E l’obiettivo sarà di “tagliare burocrazia, tempi persi e sprechi e offrirà  più lavoro”. “È stato un passaggio importante – ha detto il leader della Lega – per quello che mi riguarda l’iniziativa più importante da 55 giorni ovvero da quando questa legislatura ha giurato”.

Salvini ha sottolineato che il nuovo codice degli appalti pubblici “viene incontro alle Pmi, permetterà di aprire cantieri in tempi più veloci. E creerà posti di lavoro”. Per il ministro “la migliore battaglia alla corruzione e al malaffare che ci possa essere” sta proprio nel rendere “più breve l’iter: meno uffici devi girare più rapido è l’appalto più difficile per il corrotto incontrare il corruttore”. Mentre garantire all’edilizia di procedere con il loro lavoro è necessario perché “un cantiere sbloccato corrisponde a circa 17.000 posti di lavoro.”

Accanto al vicepremier Salvini, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano il quale ha spiegato che l’Anac “ha un ruolo all’interno del codice appalti coerente con la sua funzione, erano previste delle prerogative che poi sono state eliminate nel testo varato dal Cdm. Questa non è l’ultima parola” ,ha aggiunto, durante l’iter parlamentare “tutti quelli che hanno titolo di formulare proposte migliorative” potranno farlo.

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