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Omicidio Meredith, l’ex pm al processo Mignini: “Amanda Knox non è stata capita”. L’avvocato di Sollecito: “Guede deve essere espulso dall’Italia”

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Sono passati 15 anni da quel drammatico 1 novembre 2007 quando in una casa di Perugia fu ritrovata sgozzata dopo essere stata violentata, la 21enne studentessa inglese Meredith Kercher. Per quel delitto venne condannato a 16 anni di reclusione con rito abbreviato l’ivoriano Rudy Guede; condannato in concorso con ignoti, mai identificati. Il caso è stato approfondito nella trasmissione “Crimini e Criminologia” su Cusano Italia TV. A distanza di 15 anni Giuliano Mignini, il pm che ha condotto le indagini e rappresentato l’accusa al processo, difende Amanda Knox da chi la accusava di avere un atteggiamento non adatto alla situazione e dichiara: “Voleva anche a suo modo darci aiuto. Aveva un atteggiamento anche scherzoso ma secondo me è stato enfatizzato questo aspetto. Non è stata capita secondo me. Lei probabilmente cercava anche di esorcizzare la paura”.

Tra gli altri è intervenuto anche il legale di Raffaele Sollecito. L’avvocato Luca Maori ha detto: “Come vengono giustamente espulsi tunisini, nordafricani e altri soggetti non comunitari che spacciano la droga e poi vengono condannati a 2-3 anni di carcere, non deve essere espulso un soggetto che è stato condannato per omicidio volontario aggravato? Lo prevede la legge. Un soggetto del genere non può avere un permesso di soggiorno e Rudy Guede non ha un permesso di soggiorno perché è cittadino ivoriano. Ha avuto un permesso di soggiorno temporaneo nel momento in cui è stato messo in affidamento. Il questore di Viterbo gli ha dato la possibilità di poter svolgere attività di recupero. Quindi avendo finito di scontare la pena, il permesso scade naturalmente e deve essere espulso. Il questore lo deve fare. Se il questore non lo espelle commette un reato”.

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