Operazioni in Sicilia, tra rifiuti illeciti e riorganizzazione di famiglie mafiose
1 min readC’è anche Antonello Nino Leonardi, considerato il re dei rifiuti in Sicilia, tra gli arrestati dell’indagine della guardia di finanza di Catania sulla discarica di Lentini (Siracusa), la più estesa della Regione. L’inchiesta della Procura verte su un “perdurante e sistematico illecito smaltimento dei rifiuti solidi urbani provenienti da oltre 200 comuni siciliani”. In totale sono 5 le persone finite in manette due in carcere, tre ai domiciliari. Mentre per altre quattro persone è scattato l’obbligo di dimora. Sono indagati, a vario titolo, traffico illecito di rifiuti, corruzione e concorso esterno in associazione mafiosa.
A Palermo invece operazione della polizia volta all’applicazione della misura cautelare nei confronti di 11 soggetti, esponenti del mandamento della Noce, un quartiere di Palermo da sempre snodo strategico per gli interessi economici di Cosa Nostra. Dalle indagini è emersa una radiografia del clan mafioso e l’allarmante quadro di una organizzazione criminale sempre “vitale” e pronta a intessere rapporti illeciti pur di ottenere profitti economici.
Un bacio sulla bocca, nella piazza principale del quartiere, è stato il segno che Salvatore Alfano era diventato il nuovo padrino della Noce, il clan del centro città che Totò Riina diceva di “avere nel cuore”. Un bacio sulla bocca dato dal boss più anziano dell’organizzazione, quel Settimo Mineo che ha presieduto la prima riunione della Cupola dopo la morte del capo dei capi, avvenuta nel 2017.