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Parlamento Ue riconosce famiglie gay

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Maggiori diritti per le coppie omosessuali: dopo l’Irlanda che ha dato il via libera ai matrimoni tra persone dello stesso sesso, il Parlamento europeo di Strasburgo ha approvato un rapporto sull’uguaglianza di genere.

Per la prima volta è stata approvata a larga maggioranza una risoluzione non vincolante sull’uguaglianza di genere, parlando in maniera esplicita della famiglia gay. La votazione ha visto 341 europarlamentari favorevoli, 281 contrari e 81 astenuti.

Nel testo di legge europeo si affronta  senza dubbio un tema attuale, senza più giri di parole, prendendo atto dell’evolversi della definizione di famiglia e raccomandando “che le norme in quell’ambito (compresi i risvolti in ambito lavorativo come i congedi) tengano in considerazione fenomeni come le famiglie monoparentali e l’omogenitorialità”.

L’Aula di Strasburgo, quindi, chiede che la nuova strategia dell’Unione europea per la parità di genere sia dotata di obiettivi chiari, azioni concrete e un monitoraggio più efficace per progredire nella lotta alla discriminazione nel mercato del lavoro, nell’istruzione e nel processo decisionale. Il Parlamento Ue aggiunge che sono necessarie azioni specifiche per rafforzare i diritti delle donne disabili, migranti, appartenenti a minoranze etniche, delle donne Rom, delle donne anziane, delle madri single e dei Lgbt (sigla utilizzata come termine collettivo per riferirsi a persone Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender, ndr).

Ed in Italia, un primo provvedimento con cui la Corte d’appello di Milano ha stabilito, che vada trascritto nei registri dello stato civile, il matrimonio di un ragazzo italiano sposato in Argentina con un transessuale del posto, che nel 2012 ha ottenuto il cambio di sesso e di nome nel suo Paese; tale atto sarebbe conforme per la corte al paradigma eterosessuale.

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