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Pensioni, la Cgil boccia lʼapertura del governo su donne e giovani. Camusso: “Mobilitazione il 2 dicembre” 

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Il documento presentato dal Governo ai sindacati sulle pensioni presenta diverse aperture su aspetti non presenti nel testo già trattato il 18 novembre.

Il governo concorda sulla necessità di proseguire il dialogo con i sindacati al fine di affrontare le problematiche inserite nella “fase due” del confronto sulla previdenza. In particolare per l’esecutivo bisogna “dare priorità alla discussione” sulla “sostenibilità sociale dei trattamenti pensionistici destinati ai giovani al fine di assicurare l’adeguatezza delle pensioni medio-basse nel regime contributivo con riferimento sia alla pensione anticipata che alla vecchiaia”.

Platea Ape social più ampia: La platea dell’anticipo pensionistico a carico dello Stato, potrebbe riguardare le 15 categorie di lavori gravosi, venendo così ampliata alle quattro nuove categorie non già ricomprese, per le quali si prospetta lo stop all’aumento dell’età per la pensione. E’ l’impegno del governo il quale conferma l’obiettivo di “consentire la proroga e in prospettiva la messa a regime” dell’Ape social, al termine del periodo di sperimentazione (nel 2018), grazie all’istituzione di un fondo ad hoc “dei risparmi di spesa”.

Durante l’incontro conCgil, Cisl e Uil sulle pensioni il premier Paolo Gentiloni ha detto: “siamo convinti che nell’ambito di una Legge di Bilancio che già, pur con risorse limitate, viene incontro a numerose esigenze sociali e espresse dal mondo del lavoro, abbiamo messo insieme in queste tre settimane un pacchetto di misure molto rilevante e sostenibile. Più sostegno il pacchetto avrà dalle forze sindacali più sarà forte nel trovare spazio compiuto nella Legge di Bilancio”.

E ancora: Il pacchetto è “molto rilevante e sostenibile. Dal nostro punto di vista è un buon risultato. Un risultato di cui la condivisione del mondo sindacale è requisito importante. Parliamo spesso dell’importanza del dialogo con le parti sociali, un dialogo che è forte quando produce risultati”.

Al di là delle “aperture” la Cgil conferma il giudizio di “grande insufficienza” sulla proposta del governo sulla previdenza e indice una prima mobilitazione del sindacato per il 2 dicembre. Lo ha detto la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso al termine del confronto con l’esecutivo. La stessa ha aggiunto: “E’ stata un’occasione persa. E’ molto evidente la distanza tra le risorse disponibili e gli impegni che avevamo preso con il governo all’inizio della fase 2 della previdenza. Siamo di nuovo a piccoli interventi, a deroghe che rendono incerto il sistema previdenziale. Per quanto ci riguarda la vertenza pensioni è ancora aperta”.

Rispetto alla Cgil, è di parere opposto la Cisl. Secondo quanto dichiarato dal segretario Annamaria Furlan “il percorso prospettato dal governo e la sintesi fatta sono positivi”. Secondo la sindacalista “questa finanziaria praticamente rivolge tutto quello che rimane a temi sociali importanti”.

Il leader della Uil, Carmelo Barbagallo, al termine dell’incontro sulle pensioni a Palazzo Chigi: “Abbiamo fatto il massimo possibile. Abbiamo concluso questo percorso. E visto implementare la nota di sintesi presentata del governo, recuperando alcuni chiarimenti chiesti” – e ancora – “se partiamo dalla valutazione che le risorse sono scarse, abbiamo fatto il massimo possibile con le condizioni economiche date. Abbiamo aperto una breccia sulla rigidità della legge Fornero” ottenendo il riconoscimento che i lavori sono diversi. Il giudizio della Uil è “articolato”. Ora si apra la “terza fase”.

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