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Poletti sul lavoro: “Più opportunità con il calcetto che con i curricula”

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Foto Fabio Cimaglia / LaPresse.12-03-2014 Roma.Politica.Conferenza stampa dopo il Consiglio dei Ministri.Nella foto Giuliano Poletti..Photo Fabio Cimaglia / LaPresse.12-03-2014 Rome (Italy).Press conference after the Council of Ministers.In the photo Giuliano Poletti

E’ polemica sulle dichiarazioni del Ministro del Lavoro Giuliano Poletti che parlando dei disoccupazione giovanile davanti agli studenti dell’istituto tecnico professionale Manfredi-Tanari di Bologna ha dichiarato: “si creano più opportunità “a giocare a calcetto che a mandare in giro i curricula”.

Al centro dell’incontro c’era appunto il tema dell’alternanza-scuola lavoro.

Secondo Poletti, la dinamica delle relazioni è importante per il futuro lavorativo e “i rapporti che si instaurano nel percorso di alternanza scuola lavoro fanno crescere il tasso di fiducia e quindi le opportunità lavorative”. Immediata la reazione del mondo politico a quello che potrebbe essere il quadro di una realtà non molto distante.

Commenti “da cartellino rosso” fanno sapere i deputati M5s della Commissione Lavoro in merito alla battuta del ministro.

“Invece di dire stupidaggini, Poletti avrebbe dovuto operare per creare occupazione e non precarietà”, è il loro affondo. Critiche anche da alcuni esponenti del Pd.  ”Certe affermazioni sono quantomeno discutibili. Se il ministro voleva fare dell’ironia, l’hanno capita veramente in pochi”, afferma Antonio Misiani, parlamentare Dem sostenitore di Orlando.

Dopo le polemiche, Poletti prova a fare un passo indietro.

Sono state “strumentalizzate alcune frasi che ho pronunciato in occasione di un incontro con gli studenti – ha spiegato -, frasi che loro hanno compreso e condiviso nel loro significato”. “Non ho mai sminuito il valore del curriculum e della sua utilità. Ho sottolineato l’importanza di un rapporto di fiducia che può nascere e svilupparsi anche al di fuori del contesto scolastico. E quindi dell’utilità delle esperienze che si fanno anche fuori dalla scuola”.

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