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Il Premier canadese in visita al Parlamento Ue

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Si sono conclusi i lavori parlamentari nell’aula di Strasburgo. La sessione Plenaria, di questa settimana, è terminata con il discorso del giovanissimo primo ministro canadese, il liberale Justin Trudeau. L’elogio all’accordo commerciale sul libero scambio concluso tra l’Unione europea e il Canada, all’inizio del suo intervento. “Con il Ceta abbiamo dato vita a qualcosa d’importante, soprattutto in questo difficile momento”, ha detto Trudeau, che ha fatto intendere di non condividere le politiche protezionistiche annunciate, in senso inverso, da Donald Trump. Sul fronte delle relazioni istituzionali, il Premier canadese ha condiviso i valori dell’Unione europea che da sessant’anni garantiscono pace, democrazia e sostegno sociale. L’aula di Strasburgo è scoppiata in un lungo applauso quando il presidente del Parlamento, Antonio Tajani, ha ringraziato il Canada per aver contribuito a liberare l’Europa dall’occupazione nazista durante la seconda guerra mondiale.

Gli europarlamentari hanno detto si alla riforma dell’Unione europea per dare risposte più concrete ai cittadini e rafforzare la fiducia nelle Istituzioni. Sono state approvate, dopo un lungo dibattito in aula, tre risoluzioni che suggeriscono la strada da percorrere. Partendo dalla valorizzazione del Trattato di Lisbona, i deputati hanno chiesto – in sintesi – una Difesa comune, un ministro delle Finanze europeo e un bilancio unico per la zona Euro. “Tale strumento – riferendosi al bilancio – sarebbe d’aiuto all’integrità della moneta unica che oggi vive un grave momento di crisi. Un’Euro forte garantisce la solidarietà agli Stati membri più deboli e promuove la loro convergenza verso l’alto che porta, nel tempo, alla piena occupazione”, ha detto una delle relatrici, la deputata francese Berès. Le tre risoluzioni, non a carattere legislativo, rappresentano la linea politica del Parlamento europeo.

È stato modificato il Codice delle frontiere regolato dall’accordo di Schengen. Per contrastare la lotta al terrorismo, il Parlamento europeo ha dato il via libera ad una nuova procedura di controlli. La modifica è stata votata da un’ampia maggioranza. Tutti i cittadini europei e di Paesi terzi dovranno essere identificati, in entrata e in uscita, ogni volta che attraversano le frontiere esterne dell’Unione: aeree, marittime e terrestri. Inoltre i documenti d‘identità saranno incrociati con il sistema d’informazione di Schengen, con il database di quelli smarriti o rubati e con tutte le altre banche dati europee. L’entrata in vigore sarà dopo venti giorni dalla Pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea.

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