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Proteste per George Floyd: Trump costruisce un recinto protettivo intorno alla Casa Bianca

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Il presidente statunitense, Donald Trump, blinda la Casa Bianca con un “recinto”. Ed è subito polemica: sui social, il video che mostra la recinzione, è diventato virale, scatenando commenti e reazioni di diverso genere. “Vuole costruire un muro”, quello con il Messico, per “proteggere gli americani e costruisce un muro davanti alla Casa Bianca per proteggersi dagli americani” si legge.”Il sogno di Trump diventa realtà”, ironizzano altri. La recinzione è stata issata dopo le proteste degli ultimi giorni per George Floyd, l’afro americano morto soffocato durante un arresto.

Ed è stata intanto fissata ad un milione di dollari ciascuno la cauzione per il rilascio dei tre ex poliziotti accusati di favoreggiamento nell’omicidio di Floyd. E’ quanto ha stabilito la corte di Minneapolis di fronte alla quale si sono presentati i tre imputati, proprio mentre nella città del Minnesota si svolgeva la cerimonia funebre in ricordo della vittima. La cauzione potrà essere ridotta a 750mila dollari se i tre accetteranno diverse condizioni, tra le quali il divieto di avere armi o di avere contatti con la famiglia Floyd. Comparirà invece di fronte al giudice la prossima settimana Derek Chauvin, l’ex agente accusato di omicidio di secondo grado per aver provocato la morte di Floyd premendogli il ginocchio sul collo per quasi nove minuti.

Ieri l’America si è fermata per i funerali del 46enne, in un clima di grande commozione generale ma anche rabbia: nel santuario della North Central University è stata celebrata la commemorazione funebre dell’uomo ucciso dalla polizia. Il sindaco Jacob Frey si è inginocchiato davanti alla salma ed è scoppiato in lacrime. E dal palco si sono levati gli inviti alla ribellione contro i soprusi nei confronti della comunità nera: “E’ l’ora di togliere quel ginocchio dal nostro collo”.

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