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Rassegna: Il Bologna ora rischia. Attesa la decisione del giudice sportivo. Mourinho, l’orgoglio di chi ha saputo dire di no

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Mixed zone, 1-1 tra Juventus e Napoli, un risultato che non serve a nessuno ma che comunque fa morale, in vista delle imminenti gare di domenica, caos Covid permettendo. A fine gara i due tecnici hanno espresso i propri pensieri, andiamo a vedere che cosa ha detto Allegri a Dazn, in merito al pari di Torino: “Il Napoli ha fatto una buona partita, noi altrettanto, potevamo andare in vantaggio, poi siamo stati un pochino imprecisi negli ultimi 20 metri, un pochino frettolosi”. Spalletti: “Eravamo venuti a Torino con l’intenzione di giocare la partita per i 3 punti, nonostante le grandi difficoltà che abbiamo dovuto affrontare e superare per organizzare questa gara. Dispiace non esserci riusciti, ma c’è molta soddisfazione per la prestazione offerta da tutta la squadra.

CASO BOLOGNA-INTER- Gazzetta dello Sport di questa mattina apre ad un possibile caso che riguarderebbe da vicino Bologna ed Inter, con Mihajlovic che a questo punto rischierebbe infatti di perdere 0-3 a tavolino per aver dimenticato la bozza della ‘distinta di gioco’ caricata nel sistema della Lega e averla, di fatto, presentata all’arbitro salvo poi non giocare. Una leggerezza che che si trasforma in difetto di forma che però ora rischia di costare il ko a tavolino agli emiliani, sulla quale si dovrà esprimere il Giudice Sportivo e dalla sua decisione dipende anche l’eventuale impiego di Hakan Calhanoglu nella gara di domenica contro la Lazio. Nel caso in cui venisse attribuita la vittoria per 3-0 dell’Inter contro il Bologna, Calhanoglu avrebbe di fatto scontato la squalifica, in caso contrario la sconterebbe contro la Lazio.

E da ciò che potrebbe succedere a ciò che in realtà è successo tre anni fa a Mourinho, il tecnico della Roma lo racconta al termine della gara persa con il Milan per 3-1

ORGOGLIOSO- “Quando vedo come ha reagito San Siro, mi fa un piacere molto grande. Ho avuto tre anni fa la proprietà del Milan che mi voleva a Milano e dopo tre giorni ho deciso di no, mi fa un piacere tremendo aver preso quella decisione”.

PASSIONE OLTRE LA PROFESSIONE- “Oggi sono doppiamente contento di quello che ho risposto. Sono venuti da me ma ho risposto tornate a casa, al Milan non vengo. Io sono un professionista, è vero, ma nella mia professionalità c’è anche la passione. Oggi sono appassionato della Roma, ma c’è anche una passione per il mio passato. E oggi, visto quello che è successo, provo un grandissimo piacere ad aver detto no ai dirigenti del Milan”.

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