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Rassegna: Juve, il trofeo della rinascita. Milan, gennaio caldo in chiave mercato. Roma, caso Fonseca: fiducia a tempo

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Rassegna stampa di giovedì 21 gennaio, al centro delle prime pagine odierne la Supercoppa italiana, con la Juventus che festeggia in quel di Reggio Emilia, alzando al cielo il trofeo relativo alla passata stagione, nella quale si affrontavano la squadra che ha vinto il campionato e quella che ha vinto la Coppa Italia. Due squadre completamente diverse dall’anno scorso, non solo nella classifica ma anche nel modo di esprimersi in campo, entrambe reduci da cambiamenti forzati e non, complice la pandemia che ha cambiato molte cose da un anno a questa parte. Andiamo a vedere i titoli dei maggiori quotidiani odierni, partendo da Gazzetta dello sport.

GAZZETTA DELLO SPORT- Al centro della prima pagina odierna, come detto c’è la Juventus e la classica foto di rito con la coppa sollevata al cielo, quel trofeo che riporta in alto Pirlo, improvvisamente tornato ad essere un tecnico “da Juve”, dopo il disastro di San Siro. Si perchè questo è l’effetto trofeo, non importa che sia una gara sola e secca, lontana sette mesi dalla passata stagione: hai vinto, sei bravo, ora puoi vincere anche lo scudetto. Su quest’ultimo concetto si è espresso Ronaldo, dicendo proprio queste parole che la rosea riporta in prima pagina ed internamente a pag. 6: «E’ stata una partita sofferta, il campo era molto brutto, ma la squadra ha mantenuto alta l’attenzione. Vinciamo una Coppa molto importante che ci servirà per acquistare fiducia. Abbiamo avuto un atteggiamento diverso rispetto all’Inter. Per lo scudetto è ancora tutto aperto, le milanesi sono forti ma noi possiamo ancora vincere. Sarà difficile ma non impossibile». Così il campione portoghese ai microfoni della Rai. CR7 che si porta a casa anche goal e 7 in pagella: “Giocare una finale in gara secca per lui più o meno è come lavarsi i denti dopo cena: è alla 26esima della vita. In compenso, non perde l’abitudine di deciderle: non sembra pericoloso ma sbuca al momento giusto e toh, 1-0”. Napoli, Lorenzo Insigne fa da contraltare con un’insufficienza comunque alta, rispetto a quanto accaduto (5,5): “Partita double face. Il suo duello con Cuadrado, miracolosamente resuscitato, è il più interessante. Fra i migliori, fino al rigore che, d’accordo De Gregori, ma tre sbagliati contro la Juve fanno una prova”.

CORRIERE DELLA SERA- Il Milan a pag. 50, settimana caldissima per i rossoneri che non solo accolgono Mandzukic ma chiudono l’affare Tomori con il Chelsea, pensando all’Atalanta che nel frattempo pareggia 1-1 con l’Udinese. La giornata di ieri ha visto il primo test interno per Mandzukic, utile a rompere il ghiaccio di gennaio con i compagni, prima della gara di sabato pomeriggio, dove andrà in panchina per necessità: “Mario Mandzukic scalda i motori– si legge- ieri ha giocato 60’ nella prima partitella con i compagni, un test contro la Primavera. Sta bene, assicura chi era presente. Chiaro che per trovare il ritmo partita ci vorrà un po’, il 34enne è fermo quasi da un anno, ma dallo staff assicurano che non ci vorrà molto: un paio di settimane e sarà al top. Oggi alle 14 la presentazione ufficiale”. E ancora sul calciomercato rossonero: “Tomori è in arrivo, c’è finalmente l’intesa col Chelsea per il prestito con diritto di riscatto a 22- 23 milioni. Continua il pressing su Firpo del Barça”. Roma, a Trigoria incombe il caso sostituzioni post eliminazione con lo Spezia, una gaffe mondiale che tutto sommato non dovrebbe portare immediate conseguenze per Fonseca ma non tutti sono d’accordo con questo tipo di clemenza: “Per adesso pagano i «pesci piccoli» :Manolo Zubiria e Gianluca Gombar- si legge a pag. 51- sollevati dai loro incarichi di global sport officer e di team manager. Erano due eredità della gestione Pallotta. Alcuni giocatori, affezionati a Gombar, hanno cercato inutilmente di salvarlo. Qualcuno doveva pagare. Il nuovo team manager sarà Valerio Cardini- prosegue il quotidiano- che svolgeva lo stesso ruolo nella Primavera di Alberto De Rossi. I Friedkin non hanno gradito (eufemismo) la figuraccia internazionale. Paulo Fonseca resta al suo posto, ma con una fiducia a orologeria, fatta più di «perché non» che di «perché sì»”.

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