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Recovery Fund, accordo raggiunto: all’Italia 209 miliardi. Conte: “Ora possiamo ripartire con forza”

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E’ fatta. L’accordo su Recovery Fund e Bilancio Ue 2021-2027 c’è. E arriva al termine del vertice più lungo della storia. Dopo l’ennesima notte di trattative, i leader europei impegnati in difficili negoziati da venerdì scorso, alle 5,32 del mattino, approvano per acclamazione e applauso finale il testo di un vertice combattuto fino alla fine e che ha avuto al centro il duello sulla governance dei piani nazionali di ripresa e di resilienza fra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il premier olandese Mark Rutte.

“Deal!”, scrive il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel su Twitter. E pochi minuti dopo dichiara: “Ce l’abbiamo fatta, l’Europa è forte e unita”. “È un ottimo accordo”, ha commentato visibilmente soddisfatto. “Ed è un segno concreto che l’Europa è una forza in azione”.

Può dunque vedere la luce il piano straordinario da 750 miliardi per salvare i paesi più colpiti dal Covid dal tracollo finanziario. All’Italia andranno quasi 209 miliardi. Si tratterebbe di oltre 30 miliardi in più rispetto alla prima proposta (173,8 miliardi). Dei 208,8 mld, 81,4 miliardi sono trasferimenti, in lieve calo da 85,24 miliardi, mentre 127,4 miliardi sono prestiti, rispetto a 88,584 miliardi. Aumentano dunque, di molto, i prestiti, che vanno restituiti ma che sarebbero a tassi molto bassi, visto che la Commissione, un emittente sovrano, si può finanziare a tassi molto bassi, avendo rating tripla A dalla maggior parte delle agenzie.

Il bilancio europeo 2021-2027 è rimasto a 1.074 miliardi di impegni. Ma sono stati accontentati i Frugali con ricchi rebate, i rimborsi introdotti per la prima volta su richiesta del Regno Unito ai tempi di Margaret Thatcher, che con la Brexit molti leader Ue avrebbero voluto cancellare. In alcuni casi sono stati raddoppiati. Alla Danimarca sono andati 322 milioni annui di rimborsi (rispetto ai 222 milioni della proposta di sabato); all’Olanda 1,921 miliardi (da 1,576 miliardi); all’Austria 565 milioni (da 287), e alla Svezia 1,069 miliardi (da 823 milioni).

L’accordo raggiunto raccoglie il plauso del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Abbiamo conseguito questo risultato tutelando la dignità del nostro Paese e l’autonomia delle istituzioni comunitarie”, dice in conferenza stampa al termine del Consiglio europeo. E aggiunge: “Il governo italiano è forte: la verità è che l’approvazione di questo piano rafforza l’azione del governo italiano. Ora avremo una grande responsabilità: con 209 miliardi abbiamo la possibilità di far ripartire l’Italia con forza e cambiare volto al Paese. Ora dobbiamo correre”. E a chi gli chiede del Mes risponde: “Non è il nostro obiettivo. La mia posizione non è mai cambiata. L’obiettivo è valutare il quadro di finanza pubblica e utilizzare tutti i piani che sono nell’interesse dell’Italia.Il piano che oggi approviamo ha assoluta priorità. Ci sono prestiti molto vantaggiosi”. Poi il premier Conte annuncia: “Partirà presto task force sul Piano di rilancio”, ma, aggiunge “avremo il quadro chiaro dopo il confronto con le opposizioni”. E conclude: “Permettetemi di ringraziare tutti gli italiani: in questi giorni sono stato molto impegnato, non ho avuto il tempo di seguire il dibattito interno ma ho avvertito forte il sostegno di tutta la comunità nazionale: sono orgoglioso di questo risultato, orgoglioso di essere italiano”.

Soddisfatti anche gli altri leader europei. “L’Europa ha ora la possibilità di uscire più forte dalla crisi”, dice la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. Parla di “buon segnale” all’Europa la Cancelliera tedesca, Angela Merkel, mentre il presidente francese, Emmanuel Macron, ha evidenziato le “conclusioni storiche” di un “vertice difficile” con “visioni diverse dell’Europa”.

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