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Renzi: rispetteremo il 3%. E a chi lo fischia risponde: ”sorridiamo”

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Renzi ha annunciato ieri di aver convocato i sindacati per martedì a Palazzo Chigi, ma li ha bacchettati dicendo “anche loro devono cambiare, non solo la politica. Alla festa del giornale Internazionale a Ferrara, il premier se la prende col vincolo europeo del 3% (“lo rispetteremo, ma è antiquato”) e coi tecnocrati europei.

“Nel ’92 non c’erano un sacco di cose, compreso Internet, e i telefonini, che erano delle bestie gigantesche, erano appena arrivati. I parametri di Maastricht del 3% risalgono a quel periodo che era proprio un altro mondo. Ora, sostenere che quello non sia più un parametro attuale mi sembra giusto. Ma io voglio rispettare questo parametro perché vogliamo essere credibili”. ha detto Renzi che ammette come i dati economici siano devastanti:

”Nel 2012 l’economia italiana è arretrata del 2,4%, nel 2013 dell’1,9%, oggi siamo a -0,2%, sarà molto difficile riuscire ad invertire questo segno davanti ma abbiamo arrestato la caduta”.

Il Premier ha poi affrontato il tema del lavoro e del futuro della maggioranza, spiegando che, anche nel caso in cui Fi voti in Senato il Jobs Act, non ci sarà un governo di larghe intese. Poi un messaggio ai sindacati:”Mi permettete di dire che forse anche i sindacati italiani devono cambiare e non solo la classe politica. Non è pensabile che il sindacato non abbia avuto colpe in questi anni: c’è la responsabilità di non aver capito che la realtà sta cambiando”.

E in chiusura il capo del governo ha parlato della sicurezza negli stadi, soffermandosi sul pagamento degli straordinari della polizia. “Non è giusto che paghino i cittadini, se li paghino le società, con buona pace di Tavecchio e Lotito – ha detto il premier -. Vuol dire che Tavecchio e Lotito pagheranno per avere gli straordinari”.

Un messaggio poi a chi lo ha accolto con fischi e lanci di uova: “andiamo avanti, con un sorriso”.

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