Renzi a Napoli e scatta lo scontro
2 min readScontri e tensioni a Napoli dove la Polizia ha risposto con gli idranti al lancio di uova, sanpietrini e arance da parte di un gruppo di manifestanti, in particolare esponenti dei centri sociali, nella zona di viale Kennedy, vicino alla Mostra d’Oltremare.
Proprio qui il premier Matteo Renzi ha deciso di concludere l’Assemblea nazionale sul Mezzogiorno e dalla location partenopea ha parlato anche delle pmi italiane.
“I soldi per il Sud – ha assicurato Renzi- ci sono. Ci deve essere però anche la volontà della classe dirigente del Mezzogiorno di cambiare e quella della classe politica romana di vivere senza pregiudizi“. “Il Mezzogiorno deve tornare al centro del dibattito ma non con i vecchi schemi. No a un Mezzogiorno che chiede. Sì a un Sud che si mette in moto con la sua classe dirigente che ha diritto di chiedere allo Stato centrale di non voltarsi dall’altra parte e di non vivere di pregiudizi”.
Poi il presidente del Consiglio torna inevitabilmente sul referendum: “Il voto costituzionale è un’occasione di chiarezza perché tutta la riforma della pubblica amministrazione passa da lì. Non c’è solo il taglio delle poltrone, innegabile. Il punto è che per non parlare delle riforme le inventano tutte”, ha aggiunto il premier riferendosi alla querelle sulla lettera inviata aglio italiani all’estero. Infine l’ennesimo affondo alla politica europea sull’immigrazione: “I fondi europei sono italiani, noi diamo 20 miliardi e ne recuperiamo 12; gli altri 8 vanno ai Paesi che devono crescere e che si presentano insieme”, ha quindi sottolineato. “Bisogna aprire un tavolo in Europa – ha affermato il premier – quegli 8 miliardi di differenza non possono andare per costruire muri in quei Paesi per respingere i migranti. Lo facessero con i soldi loro”, ha concluso Renzi.