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Rigopiano, sentenza: 5 condanne e 25 assoluzioni. Rabbia dei parenti

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A sei anni dalla tragedia di Rigopiano, è giunto a conclusione il processo di primo grado. Il gup Gianluca Sarandrea ha assolto 25 imputati e ne ha condannati cinque. Due anni e otto mesi per il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta. Tre anni e quattro mesi a Paolo D’Incecco e a Mauro Di Blasio, entrambi funzionari della Provincia di Pescara.

Condannati poi a sei mesi il gestore dell’hotel, Bruno Di Tommaso, e il tecnico Giuseppe Gatto. Tra gli assolti l’ex prefetto del capoluogo abruzzese, Francesco Provolo, e l’ex presidente della Provincia, Antonio Di Marco. L’hotel Rigopiano il 18 gennaio 2017 fu colpito da una valanga che travolse 29 persone, uccidendole. Caos in aula dopo la lettura della sentenza, con i parenti delle vittime che hanno urlato: “Fate schifo”.

I parenti delle vittime in aula hanno sfogato la loro indignazione urlando: “Vergogna. Ingiustizia è fatta. Assassini, venduti, fate schifo”.

Un sopravvissuto della tragedia, Giampaolo Matrone, 39 anni, di Monterotondo, ha gridato: “Giudice, non finisce qui”. Il sopravvissuto nella tragedia perse la moglie Valentina Cicioni, infermiera al Gemelli. Matrone è stato poi allontanato dall’aula dalle forze dell’rodine.

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