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Roma, lo “Special One” per tornare a vincere. Mourinho guadagnerà 7 milioni di euro all’anno

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A volte ritornano. Inter campione d’Italia a 11 anni dal meraviglioso “Triplete” (Champions, scudetto e Coppa Italia in un solo anno) firmato Josè Mourinho, ed ecco che “The Special One” decide di tornare nella Serie A di calcio. Stavolta alla guida della Roma. Come un fulmine, la notizia ha squarciato il cielo del massimo campionato italiano: una sorpresa per tutti. Una splendida sorpresa soprattutto per i tifosi giallorossi depressi dall’ennesima stagione fallimentare con un altro portoghese alla guida della squadra: Paulo Fonseca. Ma l’ex tecnico dell0 Shakhtar è un lusitano decisamente diverso da uno degli allenatori più vincenti della storia del calcio. Su tutto spiccano le Champions vinte con Inter e Porto.

Al di là dell’aspetto sportivo, Fonseca è pacato, piace a molti proprio perchè non va mai sopra le righe. Ma non spacca come Mou. Insomma, come disse Silvio Berlusconi del suo presunto delfino Alfano: “Non ha il quid”. Mourinho invece è un passionale, uno che trascina, uno che divide. Mourinho o lo ami o lo odi. Ecco perchè è un vincente: perchè nel calcio non vincono quasi mai quelli simpatici ma gli anticipatici. Le cosiddette “brave persone” sono perdenti in uno sport come il calcio fatto di veleni, furbizie, cattiveria, grinta, ambizione e mentalità giusta.

Mourinho, l’uomo giusto per ridare entusiasmo a una piazza depressa da tempo. Una piazza, quella romanista, che non assapora la gioia di una Coppa Italia dal 2008, c’era Luciano Spalletti in panchina; una piazza che non vince lo scudetto da 20 anni, e guarda caso in panchina nel 2001 c’era un altro splendido antipatico vincente come Don Fabio Capello. Oltretutto, dopo tante mezze figure e scommesse dell’era Pallotta, tra cui il primo Luis Enrique, il bollito Zeman, e gli inadeguati Di Francesco e Fonseca, finalmente il club capitolino si è deciso ad affidare la panchina a un top manager. Certo, non basta Mou per tornare a vincere: adesso i Friedkin dovranno comprare anche dei grandi calciatori.

Però, con l’ingaggio dello “Special One”, la nuova proprietà texana ha sicuramente gettato le basi per un futuro decisamente migliore. Un futuro che potrebbe essere radioso con gli acquisti giusti, anche sul fronte societario. Perchè per vincere, come abbiamo sottolineato più volte, non bastano grandi giocatori e un grande allenatore ma servono anche grandi dirigenti. Trigoria, metaforicamente parlando, andrebbe rasa al suolo come le “vele di Scampìa” perchè il club che i Friedkin hanno ereditato dai bostoniani, a oggi fa acqua da tutte le parti e a tutti i livelli: dall’organizzazione alla comunicazione. Punta dell’iceberg, l’errore Diawara costato lo 0-3 a tavolino contro il Verona. Senza dimenticare la confusione sostituzioni in Coppa Italia contro lo Spezia. Roba da dilettanti.

L’annuncio romanista con un tweet arrivato nel primo pomeriggio di martedi 4 maggio. Sul social network appare questa frase: “L’AS Roma è lieta di annunciare che José Mourinho sarà il nuovo Responsabile Tecnico della Prima Squadra a partire dalla stagione 2021-22”. Nella Capitale, tutti i tifosi romanisti sono impazziti di gioia. Al contrario, quelli laziali, “hanno rosicato”. Il club giallorosso, con il presidente Dan Friedkin e il vicepresidente Ryan, aggiunge: “Siamo entusiasti e felicissimi di dare il benvenuto a José nella famiglia dell’AS Roma. Un grande campione che ha vinto trofei a tutti i livelli, José fornirà una straordinaria leadership ed esperienza al nostro ambizioso progetto. La nomina di José è un passo enorme nella costruzione di una cultura vincente a lungo termine e coerente in tutto il club”.

La risposta di Mourinho sul suo profilo Istagram. Mou dal canto suo risponde scrivendo: “Ringrazio la famiglia Friedkin per avermi scelto a guidare questo grande Club e per avermi reso parte della loro visione. Dopo essermi confrontato con la proprietà e con Tiago Pinto ho capito immediatamente quanto sia alta l’ambizione di questa Società. Questa aspirazione e questa spinta sono le stesse che mi motivano da sempre e insieme vogliamo costruire un percorso vincente negli anni a venire. L’incredibile passione dei tifosi della Roma mi ha convinto ad accettare l’incarico e non vedo l’ora di iniziare la prossima stagione. Daje Roma”.

Contratto triennale per Mou, fino al 2024. Al tecnico portghese, sette milioni netti di stipendio all’anno fino al 2024. Dieci in meno rispetto a quanto guadagnava a Londra, alla guida del Tottenham. Il club  giallorosso inoltre potrà beneficiare degli sconti previsti dalle agevolazioni fiscali del “Decreto Crescita”. Al lordo, infatti, per lo stipendio dello “Special One”, la società giallorossa dovrebbe sborsare una cifra di poco superiore ai 9 milioni annui. Una cifra accettabile per un bilancio in affanno; ma come detto ora i Friedkin dovranno fare ulteriori sforzi economici per affidare a questo grandissimo allenatore una grande Roma.

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