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Ronaldo, il portoghese ora è un caso scientifico: spiegato il segreto del suo talento

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Anche la scienza per studiare il fenomeno Ronaldo, un talento dal fisico mostruoso nel vero senso della parola. 34 anni ma ne dimostra almeno 10 di meno

Ronaldo un fenomeno e questo lo sappiamo, ciò che ancora non sapevamo è che anche lascienza si interessasse al suo caso per studiarne comportamenti atletici e risultati sempre ottimali. Durante le partite di calcio mantenere il sangue freddo è essenziale. Il top player della Juventus Cristiano Ronaldo sembra, secondo alcuni studi scientifici,  essere ‘immune’ alla pressione, mentre, a confronto, le prestazioni ad esempio  di Neymar, del Paris Saint-Germain, crollano sotto il peso della tensione. Lo rileva uno studio dell’Università Ku Leuven, in Belgio, e della società SciSports, i cui risultati vengono presentati a Boston, alla conferenza Sloan Sports Analytics del Mit. 

UNA PRESSIONE ENORME- I giocatori di calcio vengono generosamente ricompensati per il talento, ma spesso sono tenuti a giocare sotto un’enorme pressione mentale relativa molto spesso alla grande responsabilità figlia dei nostri tempi, avvalorata dai grandi introiti economici. I ricercatori hanno analizzato quasi 7.000 partite in 7 competizioni per vedere come i giocatori agiscono sotto pressione. Queste le parole di Jesse Davis: «Abbiamo sviluppato un modello che utilizza l’apprendimento automatico per stimare la quantità di pressione mentale provata dal giocatore in possesso della palla. Il modello analizza come agisce sotto pressione. Supponiamo che la partita sia bloccata all’89° e un giocatore decide di provare a segnare invece di passare la palla. Il modello analizzerà se è stata una buona decisione, se il tiro è stato eseguito bene e come ha influito sul risultato finale». 

UN CHIARIMENTO SUI PARAMETRI- A determinare molti di questi dati sono i parametri decisamente importanti e significativi, ad esempio se il match sia in casa o in trasferta, se il risultato avrà un impatto importante sulla stagione. La domanda che i nostri scienziati sono posti è la seguente: in generale è una buona cosa che i giocatori agiscano meglio quando sono sotto pressione? Una risposta univoca non c’è secondo un altro ricercatore di Sci Sports, ovvero Jan Van Haaren: «Lo scenario ideale è che abbiano una prestazione stabile, indipendentemente dalla pressione. Le analisi mostrano che Cristiano Ronaldo non si accorge delle pressioni, le sue prestazioni sono costanti, mentre Neymar prende decisioni peggiori». 

CAMPIONI SOTTO PRESSIONE- Sergio Agüero, del Manchester City sembrerebbe eccellere sotto pressione, mentre così non è per un altro grande attaccante, Luis Suárez del Barcellona. E chi sa che cosa direbbero di Messi ed Higuain, due grandi che con la nazionale argentina e a volte anche con i club hanno sempre fallito gli appuntamenti importanti. Si dice che messi addirittura vomitò prima di scendere in campo con la Germania nel 2014.

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