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Russiagate. Comey al Senato: “Mosca ha interferito sul voto americano”

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(FILES) This file photo taken on May 03, 2017 shows then FBI Director James Comey being sworn in prior to testifying before the Senate Judiciary Committee on Capitol Hill in Washington, DC. James Comey, the former FBI chief whose firing by President Donald Trump has triggered uproar, has agreed to testify publicly about Russian interference in the 2016 elections, lawmakers announced May 19, 2017. / AFP PHOTO / JIM WATSON

Ascoltato oggi lʼex direttore dell’Fbi James Comey al Senato americano in merito al Russiagate e cioè la possibile interferenza della Russia nelle elezioni del novembre scorso e sui legami tra Donald Trump e i russi. James Comey fu licenziato dal presidente americano proprio perché stava indagando su questa vicenda.

Comey lancia l’accusa alla presidenza Trump: “Sono state dette bugie, mi dispiace per gli americani. Le motivazioni per il licenziamento erano ambigue, non avevano senso, mi hanno confuso e preoccupato – ha dichiarato Comey – visto che fino ad allora mi era stato ripetuto che stavo facendo un gran lavoro. Trump ha scelto di mentire e di diffamare me e l’Fbi”. Per l’ex direttore del Federal Bureau, però, “l’Fbi è forte e sarà sempre indipendente”.

Poi l’accusa diretta alla Russia: “C’è stato uno sforzo massiccio da parte di Mosca di colpire le elezioni presidenziali americane e l’Fbi seppe dei tentativi di hackeraggio da parte dei russi alla fine del 2015. Centinaia di obiettivi sono stati colpiti nel tentativo di compromettere il processo elettorale. La Russia cercherà di interferire ancora nelle elezioni americane”.

L’incontro con Trump. James Comey riferisce poi dell’incontro del 27 gennaio con il presidente americano: “Sembrava che volesse ottenere qualcosa in cambio della mia richiesta di restare in carica. Non penso che stia a me dire se la conversazione che ho avuto con il presidente sia stato un tentativo di ostruzione della giustizia ma l’ho presa come una cosa molto allarmante e preoccupante”.

Comey, dopo numerose domande, ha precisato che né Trump né il ministro della Giustizia Jeff Sessions gli chiesero di fermare l’inchiesta sul Russiagate. Gli venne chiesto solo di “lasciar andare” su Michael Flynn. Trump, dunque, “non ha espressamente chiesto” di far cadere le indagini dell’Fbi, ma ha detto di “sperare” che Comey “lasciasse correre”. Parole interpretate da Comey “come una direzione” da seguire.

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