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Russiagate, Trump smentisce Comey: “sono pronto a testimoniare sotto giuramento”

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Dopo la deposizione dell’ex capo dell’Fbi al Senato James Comey sulle pressioni subite nel Russiagate, diventa più grande sopra la Casa Bianca l’ “ombra” che Donald Trump gli aveva chiesto di cancellare, prima di licenziarlo in tronco. “Nonostante tante false affermazioni e bugie, totale e completa discolpa… e Wow, Comey è una gola profonda!’’, tenta di difendersi il presidente su Twitter.

Il presidente americano ha accusato i suoi avversari di usare il Russiagate come scusa per aver perso le elezioni e ha aggiunto “vogliamo tornare a gestire il Paese”.

Poi, nella conferenza stampa alla Casa Bianca con il presidente della Romania Iohannis, lancia l’affondo in diretta mondiale: l’audizione di Comey dimostra che «non c’è stata nessuna collusione (con la Russia, ndr), nessuna ostruzione (della giustizia, ndr), è un leaker» che ha detto «molte cose non vere».

La sfida: Il presidente americano si dice pronto “al 100%» a dare la sua versione dei fatti sotto giuramento, smentendo di aver mai chiesto fedeltà a Comey e di aver auspicato che lasciasse cadere l’indagine sull’ex consigliere per la sicurezza nazionale Michael Flynn nel Russiagate. 

Trump denuncerà Comey: Il legale metterà al centro della denuncia la testimonianza di Comey in commissione Intelligence del Senato, durante la quale l’ex direttore dell’Fbi ha dichiarato di aver consegnato a un amico i suoi appunti sulle conversazioni avute con Trump, chiedendogli di girarli a un giornalista.

I possibili sviluppi: Secondo la Cnn l’azione avrebbe come scopo primario quello di screditare Comey di fronte all’opinione pubblica visto che il dipartimento di Giustizia non ha particolari poteri nei confronti dei suoi ex lavoratori. Rischierebbe di essere “macchiato” soltanto il curriculum dell’ex direttore dell’Fbi che non potrebbe più ricoprire incarichi all’interno del dipartimento stesso.

Intanto la commissione Intelligence della Camera, che sta indagando sul Russiagate, ha chiesto formalmente alla Casa Bianca che vengano consegnati eventuali nastri delle registrazioni degli incontri e delle telefonate tra il presidente Donald Trump e l’ex direttore dell’Fbi, James Comey. La richiesta è stata avanzata al consigliere della Casa Bianca Don McGahn dai deputati Mike Conaway, repubblicano, e dal democratico Adam Schiff, che guidano l’inchiesta sul Russiagate. I due vogliono avere entro il 23 giugno i nastri, sempre che questi esistano, delle registrazioni dei 6 incontri e delle 3 telefonate fra Trump e Comey. Nastri che indicherebbero chi tra i due ha detto la verità.

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