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Sarri: “Ringrazierò sempre De Laurentiis. Dal San Paolo? Amore in ogni caso”

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Contenti o scontenti, Maurizio Sarri è il nuovo allenatore della Juventus, il tecnico arrivato dal Chelsea è stato presentato giovedì e fra tre settimane incontrerà la squadra al primo ritiro stagionale. Intanto le prime parole, per quello che già annuncia il coronamento di una carriera lunga e straordinaria: «Ho vissuto tre anni in cui il mio primo pensiero al mattino era sconfiggere la Juventus, ho dato il 110% e non ci siamo riusciti ma ci riproverei, lo rifarei”.

SUL NAPOLI- «Quando uscirò dal San Paolo, saprò che gli applausi o i fischi saranno comunque una dimostrazione di amore. La tuta? In campo non la vorrei ma l’importante è che a questa età non mi mandino nudo».

PRIME PAROLE- Sono contento di essere qui, non penso sia la scelta più rivoluzionaria della mia carriera. A Napoli ho dato tutto me stesso, ma negli ultimi mesi la parte più logica di me stesso mi diceva che il percorso era concluso. Ho preferito andare all’estero per non passare dal Napoli a un altro club italiano. La Premier è stata un’esperienza bellissima ma sentivo il bisogno di tornare in Italia. Arrivo con scetticismo come dappertutto. A Empoli venivo dalla C, a Napoli da Empoli, al Chelsea dal Napoli, erano tutti scettici».

SUGLI GLI OBIETTIVI- «Rivincere è molto più difficile che vincere. In Champions ci sono squadre con la stessa forza della Juve, le responsabilità sono più forti a livello italiano. A livello europeo vincere è un sogno, un obiettivo da perseguire con tutte le forze ma con un coefficiente di difficoltà mostruoso».

SUL CAMPO- «Bisogna avere le idee chiare su come mettere in condizione i 2-3 giocatori che possono fare la differenza. Partiamo dalle caratteristiche dei giocatori, da chi può fare la differenza. Il modulo sarà una conseguenza. Bisogna partire dai talentuosi, i giocatori offensivi. Ronaldo lo è, Dybala lo è, Douglas Costa è un potenziale top player. Per me Bernardeschi deve andare alla specializzazione, deve giocare con continuità in un solo ruolo. E vorrei vedere Pjanic toccare 150 palloni a partita».

SU RONALDO- Mi piacerebbe far battere a Ronaldo qualche record».

SU ALLEGRI- «Allegri lascia una eredità pesante. Vincere tutto quello che ha vinto lui non è certamente semplice. Ha fatto un percorso straordinario, con risultati straordinari. Mi piacerebbe vedere nella squadra quella sua capacità di passare 30’ in difficoltà e poi in 10’ andare a tritare una partita. A me questo è successo raramente”.

NAPOLI-«A proposito dei cori razziali degli juventini contro i napoletani, non posso cambiare idea se cambio società. Penso che in Italia sia ora di smetterla. E’ ora di fermare le partite. Le mie affermazioni a Napoli non erano costruite a tavolino. Ho fatto tutto quello che potevo per vincere, ho fatto un atto di rispetto estremo andando via per un anno con la mia condizione familiare. Non ho sentito De Laurentiis, tutti pensano che con lui abbia un brutto rapporto invece lo ringrazierò sempre».

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