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Scandalo Facebook. Raccolta dati avviata da Bannon, lo stratega di Trump

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Lo scandalo in merito ai dati raccolti che coinvolge Facebook e la Cambridge Analytica coinvolge un nome di peso come quello di Steve Bannon, l’ex stratega di Donald Trump. A dirlo Chris Wylie la talpa che ha provocato lo scandalo il quale afferma che il programma per la raccolta di dati su Facebook fu avviato dalla Cambridge Analytica sotto la supervisione proprio di Bannon. Ha precisato inoltre che tre anni prima del suo incarico alla Casa Bianca, cominciò a lavorare a un ambizioso programma: testare su milioni di profili facebook l’efficacia dei messaggi populisti lanciati durante la campagna elettorale di Trump.

Intanto la stessa Facebook rilascia una nota in cui fa sapere: “L’intera società indignata, siamo stati ingannati” e nega responsabilità dirette, promettendo indagini accurate e soluzioni sempre più efficaci a tutela della privacy. Intanto Londra, Washington, Bruxelles e l’italiana Agcom chiedono a Zuckerberg spiegazioni su quanto accaduto.

Steve Bannon e la Cambridge Analytica. Già numero uno del magazine ultraconservatore Breitbart News, Bannon entrò a far parte del board della società Cambridge Analytica di cui è stato vicepresidente dal giugno 2014 all’agosto 2016, quando divenne uno dei responsabili della campagna elettorale di Trump. Fu lui che aiutò a lanciare la società grazie ai finanziamenti dei suoi ricchi sostenitori, a partire dalla famiglia miliardaria dei Mercer.

Wylie, in una intervista al Washington Post, spiega come di fatto Bannon in quel periodo era il boss di Alexander Nix, il controverso Ceo della società che nelle ultime ore è stato sospeso dal suo incarico.

Bannon riporta ancora il Washington Post – ha ricevuto dalla Cambridge Analytica nel 2016 oltre 125mila dollari in compensi per le sue consulenze e ha posseduto una parte della società per un valore tra un milione e i 5 milioni di dollari.

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