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Schiaffo di Erdogan: la Turchia aprirà una ambasciata a Gerusalemme Est

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Non accenna a diminuire la tensione in Medio Oriente, in particolare dopo l’ultima dichiarazione del presidente Recep Tayyip Erdogan. La Turchia infatti aprirà una ambasciata a Gerusalemme Est e dunque il premier turco si conferma il più acerrimo oppositore alla decisione degli Usa di riconoscere la città santa come capitale di Israele. “Se Dio vuole, è vicino il giorno in cui ufficialmente, con il suo permesso, apriremo la nostra ambasciata lì”, ha detto Erdogan, citato dal quotidiano israeliano Haaretz.

Gerusalemme Est, lo ricordiamo è da sempre contesa tra Israele e palestinesi. È occupata militarmente da Israele, ma l’ONU e i principali paesi occidentali non hanno mai riconosciuto l’annessione: oggi è scollegata dal resto della Cisgiordania e i suoi cittadini hanno una cittadinanza propria e pagano le tasse al governo israeliano.

Proprio il premier israeliano Benyamin Netanyahu oggi è tornato a ringraziare l’amministrazione Trump per “aver difeso la verità di Israele” su Gerusalemme e il Muro del Pianto ed ha dato il benvenuto alla prossima visita nello stato ebraico del vicepresidente Usa Mike Pence a metà di questa settimana. Aprendo la riunione di governo, Netanyahu ha espresso “apprezzamento speciale per la determinazione e la leadership del presidente Trump e della sua amministrazione nel difendere la verità di Israele, la fermezza con la quale hanno respinto i tentativi di usare l’Onu come piattaforma contro Israele e per il loro generale sostegno”. Su Pence, il premier ha aggiunto che “è un grande amico di Israele e di Gerusalemme”.

Domani intanto riparte la battaglia diplomatica. Una mozione di condanna della decisione americana di riconoscere Gerusalemme come capitale dello Stato d’Israele è stata presentata oggi alle Nazioni Unite dal rappresentante del governo egiziano. Il documento chiede la revoca dell’annuncio.

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