Scontri a Gerusalemme, 4 morti e 750 feriti. Appello di Trump alla calma
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Il presidente americano Donald Trump ha lanciato un appello alla calma e alla moderazione dopo la giornata di violenze in Medio Oriente seguite alla sua decisione di riconoscere Gerusalemme capitale di Israele. “Il presidente – ha detto una portavoce della Casa Bianca – spera che le voci della speranza prevalgano su coloro che diffondono l’odio”.
Le parole del tycoon arrivano al termine di una giornata di proteste e violenti scontri, con un bilancio di quattro morti e oltre 750 feriti, secondo i dati della Mezzaluna rossa.
E mentre Hamas tuona: “l’intifada proseguirà”, gli ambasciatori Onu di cinque Paesi europei (Italia, con l’ambasciatore Sebastiano Cardi, Francia, Gran Bretagna, Germania e Svezia) hanno letto una dichiarazione comune al Palazzo di Vetro dicendosi in “disaccordo” con la decisione di Trump. che “non è in linea con le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza e non è di aiuto alla prospettiva per la pace nella regione”, hanno avvertito i cinque ambasciatori: “Lo status di Gerusalemme deve essere determinato attraverso negoziati tra israeliani e palestinesi”. L’Italia, ha poi annunciato Cardi, manterrà la sua ambasciata in Israele a Tel Aviv.
Intanto il presidente palestinese Abu Mazen fa sapere che non incontrerà il vicepresidente americano Mike Pence nel corso del viaggio di quest’ultimo in Medio Oriente. La decisione è stata presa dopo che il presidente Donald Trump ha riconosciuto Gerusalemme come capitale di Israele. Lo ha confermato il consigliere diplomatico di Abu Mazen, Majdi Khaldi, affermando che “gli Usa hanno superato le linee rosse” su Gerusalemme.