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Scozia, il parlamento dice “sì” al referendum bis sull’indipendenza dal Regno Unito. Ma Londra gela Edimburgo

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La Scozia ci riprova. Il Parlamento di Edimburgo infatti ha detto “sì” alla richiesta di un referendum bis sulla secessione dalla Gran Bretagna in risposta alla Brexit. Si tratta di una proposta avanzata dal primo ministro, Nicola Sturgeon; la leader del Partito nazionale scozzese ha suggerito un voto sull’indipendenza da tenersi al più tardi nella primavera del 2019, cioè prima dell’effettiva uscita di Londra dall’Unione Europea. La sua richiesta però dovrà essere accolta dal governo britannico.

Il nulla osta dell’assemblea scozzese. Il “sì” del Parlamento è arrivato proprio alla vigilia dell’avvio formale delle procedure per l’uscita di Londra dall’Ue, con la comunicazione da parte britannica all’Unione europea dell’articolo 50. Il via libera è stato dato con 69 voti a favore e 59 contrari. Come detto, adesso con questo mandato la premier Sturgeon dovrà ottenere dal primo ministro britannico Theresa May e dal Parlamento di Westminster il consenso per organizzare la nuova consultazione sull’indipendenza, dopo la bocciatura di quella del 2014.

Secco “no” da Downing Street. Immediata la risposta della premier britannica Theresa May che attraverso un suo portavoce fa sapere: “Non apriremo i negoziati sulla proposta della Scozia. Ora non è il momento giusto”. Chiaro il riferimento all’inizio dei negoziati sulla Brexit. I nipoti di Braveheart però non intendono mollare soprattuto perchè i sondaggi adesso sono più favorevoli anche se gli scozzesi contrari all’indipendenza dal Regno Unito sono sempre la maggioranza. Ma mentre quando fu lanciato il primo referendum, nel 2014, i sì all’indipendenza erano al 28% nei sondaggi, ora sono al 48% e in continuo aumento. Quindi, il governo di Nicola Sturgeon spera di poter vincere, Londra permettendo.

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