Scuola: la schiena dei bambini schiacciata dal peso del sapere. Emergenza posturale in aumento
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La ripresa dell’anno scolastico riporta sotto i riflettori un problema silenzioso ma sempre più diffuso: la salute della schiena di bambini e ragazzi. Gli zaini pesanti e, in misura crescente, l’uso compulsivo dei dispositivi digitali stanno contribuendo a un’allarmante epidemia di disturbi posturali, in particolare la cifosi, che un tempo era molto meno comune.
Cifosi: La “gobba del sapere”. La cifosi, comunemente nota come “dorso curvo”, si manifesta con un’eccessiva curvatura della parte superiore della colonna vertebrale. A differenza della scoliosi, che ha un’origine genetica ed ereditaria e si presenta con una forma a “S”, la cifosi è spesso legata a fattori ambientali e comportamentali. Si sviluppa in modo graduale, iniziando con una postura viziata che, se non corretta, può portare a deformità ossee irreversibili. Un recente studio condotto a Napoli dal professor Carlo Ruosi, ordinario di malattie dell’apparato locomotore all’Università Federico II, ha rivelato dati sconcertanti: l’incidenza della cifosi è quasi triplicata negli ultimi quindici anni, colpendo otto ragazzi su dieci tra i 7 e i 14 anni.
Il doppio attacco: zaini pesanti e schermi luminosi. La causa di questo preoccupante aumento non è singola, ma un mix di fattori che mettono a dura prova la colonna vertebrale in crescita.
• Il peso degli zaini. Il professor Ruosi lancia un chiaro avvertimento: lo zaino non dovrebbe mai superare il 15% del peso corporeo del bambino. Tradotto in numeri, questo significa un massimo di 4 kg per gli alunni delle elementari, 5,5 kg per le medie e 7 kg per le superiori. Purtroppo la realtà è spesso ben diversa, con cartelle stracolme di libri, quaderni e astucci. Una soluzione consigliata è l’uso del trolley, che distribuisce meglio il carico e riduce la pressione sulla schiena.
• L’era digitale. Se gli zaini pesanti sono un problema storico, l’uso eccessivo di smartphone, tablet e computer è una minaccia più recente e insidiosa. I bambini e gli adolescenti tendono a “chiudersi” nelle spalle, con il capo chino e lo sguardo fisso sullo schermo. Questa postura scorretta e prolungata contribuisce in modo significativo allo sviluppo del dorso curvo. È un’abitudine che i genitori devono monitorare attentamente, limitando il tempo passato davanti ai dispositivi e incoraggiando pause frequenti per allungare la schiena e il collo.
Prevenire è la parola d’ordine. Individuare il problema in tempo è fondamentale. I genitori dovrebbero prestare attenzione a segnali come la difficoltà del bambino a mantenere le spalle dritte o a sollevare il collo quando è seduto. In questi casi, è consigliabile un controllo specialistico. Presso il Policlinico della Federico II, ad esempio, ogni anno vengono visitati 1500 bambini e ragazzi, e quasi uno su tre deve ricorrere all’uso di un busto ortopedico. Oltre al carico scolastico e ai dispositivi digitali, altri fattori contribuiscono alla salute posturale, come il sovrappeso e la sedentarietà. L’Italia si posiziona al secondo posto in Europa per obesità infantile, un dato che sottolinea l’importanza di una sana alimentazione e dell’attività fisica regolare.
I consigli per una schiena sana
• Attività fisica. Almeno 30-60 minuti di movimento al giorno sono essenziali. Sport come nuoto, pallavolo, pallacanestro e scherma favoriscono lo “sviluppo in allungamento” della colonna vertebrale.
• Peso e posture. Evitare l’uso di pesi, anche leggeri, durante la fase di crescita, poiché possono danneggiare cartilagini e articolazioni. La ginnastica a corpo libero e la ginnastica posturale sono invece ottime per migliorare il tono muscolare.
• Zaino intelligente. Rispettare i limiti di peso indicati dal Ministero dell’Istruzione (circolare n. 5922 del 2009) e, se possibile, optare per un trolley. La salute della schiena non è un problema da sottovalutare: una postura scorretta in età evolutiva può portare a infiammazioni croniche e dolorose come l’artrosi cervicale e delle spalle già in età adulta. È una questione che riguarda tutti, dalle famiglie alle istituzioni scolastiche, per garantire ai nostri figli un futuro più sano e privo di dolori.
*Approfondimento a cura di Alessia Alimonda
