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Scuola, si riparte in presenza. I primi a tornare tra i banchi, gli studenti dell’Alto Adige

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E’ l’Alto Adige la prima regione d’Italia a tornare tra i banchi in presenza. Sono 90.454 gli studenti che rincontreranno finalmente i propri compagni di classe nel terzo anno scolastico dell’era Covid. Nella maggior parte delle altre regioni gli istituti riaprono il 13, come da indicazione del ministero dell’Istruzione. Gli ultimi a varcare gli ingressi delle scuole saranno invece gli alunni di Calabria e Puglia, il 20 settembre.

Gli altri studenti italiani torneranno tra i banchi nei prossimi giorni, secondo il calendario deciso autonomamente dalle Regioni, con l’unico vincolo di rispettare i 200 giorni di frequenza. Il 14 tornano in classe gli studenti della Sardegna. Il 15 tocca a Campania, Liguria, Marche, Molise e Toscana. Il 16 riaprono le scuole in Friuli-Venezia Giulia e Sicilia.

Perché in Alto Adige si parte prima. Il motivo è meno virtuoso di quanto possa apparire ed ha a che fare con una serie di ‘periodi festivi supplementari’ rispetto ai coetanei del resto d’Italia. In particolare durante l’anno scolastico in Alto Adige sembra imprescindibile la cosiddetta settimana “Sharm” ai primi di novembre, chiamata così perché molti, in passato, la trascorrevano all’estero, in località di mare. A questa, si aggiungono alcune festività a cavallo del Carnevale.

Patrizio Bianchi: il ritorno trai i banchi di scuola è “in presenza e in sicurezza”. Il ministro intervenuto a SkyTgs24 ha ribadito che il personale scolastico potrà entrare negli edifici scolastici solo esibendo il green pass, come stabilito dal decreto del governo del 6 agosto scorso. Gli alunni invece, a differenza degli studenti universitari, non hanno l’obbligo della certificazione verde.

Personale e studenti devono indossare la mascherina, anche se, come aveva spiegato qualche giorno fa Bianchi in conferenza stampa a Palazzo Chigi, potrà essere evitata se in una classe gli studenti sono tutti vaccinati. Questa opzione ha però fatto nascere dei malcontenti, legati ad eventuali discriminazioni, ma soprattutto all’impossibilità da parte dei dirigenti scolastici di avere informazioni sullo stato vaccinale dei singoli alunni. Tuttavia dal del ministero dell’Istruzione, hanno ricordato che la possibilità di togliere la mascherina nelle classi completamente immunizzate, è prevista dallo stesso decreto legge varato dal governo.

Per quanto riguarda il controllo del Green Pass, previste due fasi. La prima è partita già il 1° settembre, con lo start delle attività amministrative e dei corsi “di rafforzamento degli apprendimenti”. In questa fase è stato previsto un controllo della certificazione verde tramite la App “VerificaC19”. La seconda fase, quella definitiva, dovrebbe invece partire il 13 settembre e prevede l’utilizzo di una piattaforma digitale per consentire controlli più veloci.

Le segreterie avranno a disposizione sui pc, un’interfaccia che chiederà il codice meccanografico dell’istituto. Una volta inserito si avrà accesso al l’elenco del personale in servizio durante la giornata e sarà possibile conoscere lo stato della validità del green pass attraverso i classici colori del semaforo: verde ok, rosso scaduto. Sarà poi responsabilità del Dirigente o del preposto, occuparsi di chi non è in regola. Le ‘sanzioni’, prevedono la sospensione dal servizio per un massimo di 4 giorni di assenza ingiustificata non necessariamente consecutivi e sospensione dello stipendio.

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