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Serie A, ironia della sorte: toccherà al Milan decidere il destino di Inzaghi

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Va male in casa Bologna, la sconfitta con l’Empoli costringe Inzaghi a dover battere il Milan per salvare una panchina ormai al collasso

Anni gloriosi con la maglia rossonera sulle spalle, 126 goal e 300 presenze, giusto per ricordare qualcosa di buono a Filippo Inzaghi che oggi con il suo Bologna vive il peggior incubo per ogni allenatore, ovvero l’ombra dell’esonero, dopo il primo, ricevuto proprio da Milan al termine della stagione 2014-15. Il Bologna va male, oggi ha perso ancora, questa volta 2-1 contro l’Empoli, diretta concorrente alla lotta salvezza. A giugno Inzaghi chiuse un biennio straordinario a Venezia, conquistandosi la fiducia del patron bolognese, nonostante l’esperienza negativa al Milan.

L’ironia della sorte vuole che sia proprio la squadra rossonera a segnare il destino dell’ex attaccante, martedì 18 al Dall’Ara, Gattuso in caso di vittoria potrebbe portare all’esonero del tecnico che ancora oggi rimane aggrappato alla panchina, nonostante una classifica disastrosa. Forse sarebbe meglio mandarlo via prima per evitargli anche questo supplizio. 

NON VA MEGLIO AL FRATELLO: Non riesce a darsi pace Simone per quel pari ottenuto dalla Sampdoria al minuto 99 dopo che Immobile sembrava averla chiusa al minuto 94 su calcio di rigore: «Un colpo di tacco al 99′ non mi era mai capitato in venticinque anni di calcio. C’e’ amaro in bocca e i dati parlano chiaro: abbiamo fatto venticinque tiri in totale contro i tre della Sampdoria. Avremmo meritato la vittoria». Questo il commento di Simone Inzaghi al termine di Lazio-Sampdoria 2-2, anticipo della quindicesima giornata di Serie A, deciso da un gol allo scadere di Saponara. «In quell’ultimo minuto dovevamo tenere palla e non dovevamo buttarla ma questo e’ il calcio. Non bisogna mai abbassare la guardia. Mi dispiace per i ragazzi, in questo ritiro abbiamo trascorso cinque giorni insieme molto importanti». Così Inzaghi a conclusione di una gara che sicuramente farà discutere sulla concessione del tempo di recupero. 

 

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