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Settimana decisiva per il calcio e lo sport italiano. Come ripartono gli altri Paesi

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Settimana decisiva per il calcio e lo sport italiano. La Lega di Serie A si riunirà in assemblea d’urgenza mercoledì: all’ordine del giorno la possibile ripresa del campionato e il rapporto con i licenziatari per i diritti audiovisivi del torneo per il triennio 2018-2021. Sempre mercoledì, il ministro Spadafora riferirà alla Camera. La Giunta straordinaria del Coni si terrà invece il 14.

Il documento del Cts deve avere il via libera del ministro della Salute Speranza e passare per quello dello sport Spadafora. L’ultima parola spetta al premier Giuseppe Conte che ha avocato a sé la decisione finale, dopo aver consultato tutti i protagonisti.

Sul tavolo delle trattative diverse le questioni rimaste in sospeso: tra le principali, quella che riguarda le indicazioni su come agire in caso di una positività al coronavirus all’interno di una rosa. Chi risulterà contagiato, dovrà rispettare un periodo di isolamento di due settimane e la quarantena sarà allargata anche a tutti coloro che saranno venuti a contatto con lui. Questo significa in teoria, che la scoperta di un nuovo malato potrebbe portare ad un nuovo stop del campionato.

Altro punto fondamentale sarà poi l’esito degli esami cardio-vascolari, che dovrà necessariamente escludere qualsiasi tipo di rischio per coloro che hanno contratto il virus.

E poi c’è il problema di dove giocare. Da settimane circola l’idea di far disputare le partite negli stadi del Centro-Sud, evitando così le zone a più rischio, ma alcuni presidenti si sono detti contrari e la Lega Serie A è parsa piuttosto fredda all’idea.

In Spagna: cinque giocatori della Liga e della Seconda Divisione sono stati trovati positivi al Covid 19 dopo i tamponi effettuati prima degli allenamenti personali. Si tratta di giocatori tutti asintomatici e nella fase finale della malattia, la cui identità – specifica la Liga nel suo comunicato – non è stata resa nota in conformità con la legge organica sulla protezione dei dati. Tra indiscrezioni giornalistiche e ammissione degli stessi, sono venuti a galla 4 nomi: Renan Lodi (Atletico Madrid), Alex Remiro (Real Sociedad), Yangel Herrera (Granada) e Joel Robles (Betis). Questi dati aggregati sono stati trasferiti da LaLiga al Consiglio sportivo superiore (CSD) e al Ministero della sanità. L’idea della Liga è di iniziare il 12 quando ci sarà già stato più di un mese di allenamento, tempistica raccomandata dalle autorità sanitarie. La data è ancora soggetta all’approvazione del Ministero della Salute, ma i club sono già stati allertati, mentre il 19 giugno sarebbe considerata un’alternativa.

Intanto i  club della Liga sarebbero già stati avvisati e allertati per la possibile ripartenza del campionato fissata il 12 giugno. Lo riporta il sito del quotidiano As. Il giornale parla di come le squadre stiano pianificando la preparazione in vista di quella data, cercando di far raggiungere ai propri calciatori una forma ottimale. L’idea, secondo il giornale, e’ quella di giocare fino a fine luglio, lasciando poi spazio alle coppe europee per il mese di agosto. La data sarà ufficializzata dal ministero della Salute; l’alternativa individuata e’ il 19 giugno. Nella Liga restano da giocare ancora 11 partite delle 38 complessive. L’ultima giornata, la 27/a, si giocò nel week-end fra il 6 e l’8 marzo scorsi.

In Francia: il presidente del Lione Jean-Michel Aulas sta da settimane polemizzando contro la decisione dei leader del calcio francese di interrompere la stagione, in nome dei rischi per la salute causati dalla pandemia di Covid-19. La Ligue 1 è l’unico grande campionato maschile ad aver deciso di non riprendere, ma l’Olympique Lione, avversario della Juventus in Champions League, ha chiesto che si torni indietro sulla decisione della chiusura.

Premier League snobbata da Boris Johnson: che nel suo discorso sull’emergenza coronavirus nel Regno Unito non ha mai accennato al campionato di calcio inglese e alla sua ripresa. Il premier ha citato lo sport solo in riferimento alle possibilità di giocare all’esterno con membri della propria famiglia. Oggi prevista una videoconferenza della Premier, programmata proprio perché ci si attendeva un via libera da parte di Boris Johnson. Via libera che invece non c’è stato. Oggi la riunione dei venti club si preannuncia piuttosto calda. Sono tanti i problemi sul tavolo, scrive il Guardian. Innanzitutto la sicurezza dei giocatori, del personale e di tutte le persone coinvolte nel programma per giocare le restanti 92 partite della stagione 2019-20.
E poi c’è il nodo campi neutri. Il Telegraph scrive che sono saliti a otto i club contrari a giocare in campi neutri.
Il Guardian inoltre, rivela la contrarietà al ritorno in campo da parte del Brighton. Il club ha anche rivelato che anche un terzo calciatore è risultato positivo al Covid-19. Il protocollo medico dovrebbe essere messo ai voti entro la fine della settimana.

Subito un intoppo in Germania dopo la decisione della Bundesliga di ripartire sabato prossimo: tutta la Dinamo Dresda, formazione della Zweite Bundesliga, è stata posta in quarantena e non potrà giocare per i prossimi 14 giorni dopo che due giocatori sono risultati positivi al Covid-19. Rinviata la prossima gara contro l’Hannover, che doveva andare in scena nel prossimo fine settimana. “È chiaro che la nostra partita contro la Dynamo Dresda non si giocherà domenica prossima. Ma la cosa più importante ora è: auguriamo ai giocatori interessati buoni progressi e una pronta ripresa”, ha scritto l’Hannover 96 su Twitter.

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