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Sfiducia al ministro Speranza: il Senato respinge la mozione

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No alla sfiducia. E’ stata respinta in Senato la mozione presentata da Fratelli d’Italia nei confronti del ministro della Salute Roberto Speranza. 221 i senatori contrari, 29 i favorevoli e 3 gli astenuti. In Aula erano presenti al voto 255 senatori.

“Fine del teatrino” ha subito commentato, al termine del voto sulla mozione di sfiducia, il ministro delle Politiche agricole e capo delegazione del M5S al governo, Stefano Patuanelli.

“Forza Italia, insieme alla Lega, ha scelto di votare contro la mozione di sfiducia rivolta al ministro Speranza, nel solco della responsabilità” ha dichiarato invece il senatore di Forza Italia Renato Schifani, consigliere politico del presidente Silvio Berlusconi. “Questo non vuol dire approvare in toto il lavoro fin qui svolto dal titolare della Salute, al quale non abbiamo mai risparmiato critiche quando lo ritenevamo necessario. Ma non è il momento di far degenerare la polemica politica in instabilità”.

In mattinata Speranza era intervenuto in Aula difendendo il suo operato nella gestione della pandemia sia durante il governo Conte 2 che durante quello Draghi. “Nessuno dovrebbe mai dimenticare che il nemico è il virus e che dovremmo essere uniti nel combatterlo” ha detto il ministro della Salute sottolineando come invece prevalga “lo scontro politico” e “si cerchi di sfruttare l’angoscia degli italiani per miopi interessi di parte”. “Affronto questo dibattito e il voto finale con il rispetto che si deve e la consapevolezza di aver servito ogni giorno il mio Paese con disciplina”. Quindi ha risposto alle accuse sollevate in Aula, a partire dal mancato aggiornamento del piano pandemico italiano del 2006. “Tutte le mozioni sottolineano come il piano non sia stato aggiornato secondo le linee guida dell’OMS per molti anni”, ha precisato Speranza ricordando come l’Italia sia arrivata “impreparata al Covid perché per decenni è stata trascurata la sanità pubblica considerata come un costo”.

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