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S&P alza il rating dellʼItalia a “BBB”, outlook stabile

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FILE - This Oct. 9, 2011 file photo shows 55 Water Street, home of Standard & Poor's, in New York. Standard & Poor's Ratings Services upgraded its outlook Monday, June 10, 2013, for the U.S. government's long-term debt. S&P cited the government's strengthened finances, a recovering U.S. economy and some easing of Washington's political gridlock. (AP Photo/Henny Ray Abrams, File)

La situazione economica italiana migliora. A certificarlo l’agenzia Standard & Poor’s che vede al rialzo la propria valutazione sul belpaese. L’Italia incassa così la prima promozione in 15 anni, era dal 17 giugno del 2002 che non accadeva.

A fronte di una ripresa economica che accelera anche grazie alle riforme e un sistema bancario più solido, l’Italia non è più “sorvegliato speciale”: Standard & Poor’s alza il rating a ‘BBB/A-2’ da ‘BBB-/A-3’. L’outlook è stabile.
Soddisfatto il premier Paolo Gentiloni che in un tweet scrive: “Standard&Poor’s migliora il rating dell’economia italiana. Se cresce la fiducia possiamo avere più lavoro e più sviluppo“. Plaude anche il segretario del Pd, Matteo Renzi. “Dopo anni, finalmente, S&P alza il rating dell’Italia. Il lavoro paga, il tempo è galantuomo. Adesso #avanti”, scrive su Twitter.

La revisione al rialzo del rating dell’Italia “riflette le migliorate prospettive di crescita” ma anche “i minori rischi che il settore bancario pone all’outlook” e l’atteso ulteriore risanamento dei conti, afferma S&P. L’agenzia mette in evidenza che potrebbe ritoccare ulteriormente il rating al rialzo se il governo “continua ad attuare riforme strutturali che aumentano le prospettive di crescita”. “La soluzione delle crisi al Monte dei Paschi di Siena e alle banche venete, ma anche l’accelerazione nello smaltimento dei non performing loan, sostiene il miglioramento dell’outlook economico”.

Standard & Poor ha inoltre rivisto al rialzo anche le stime di crescita per l’Italia, dal +0,9% stimato inizialmente al +1,4%. L’agenzia di rating, in una nota, afferma inoltre che “le riforme portate avanti negli ultimi due anni dalle autorità per risolvere le difficoltà del settore finanziario dovrebbero sostenere i miglioramenti economici in corso”. Secondo S&P il governo dovrebbe centrare quest’anno l’obiettivo di un deficit al 2,1% del pil.

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