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Spadafora: “Non intendo demonizzare il calcio ma solo ripartire in sicurezza”

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Spadafora prova a chiarire la propria posizione in merito alla ripartenza che nel frattempo ha visto le squadre di serie A dare il via agli allenamenti in maniera rigorosamente individuale.

Spadafora prova a chiarire la propria posizione in merito alla ripartenza che nel frattempo ha visto le squadre di serie A dare il via agli allenamenti in maniera rigorosamente individuale, come riportato da Sportmediaset, in base all’intervista rilasciata al programma frontiere: Me lo auguro vivamente e sarebbe surreale se così non fosse, essendo io il ministro dello Sport: i toni degli ultimi giorni sono il risultato di una pressione eccessiva. Ma la ripresa deve avvenire in sicurezza, ad oggi non sappiamo se si potrà riprenderà a metà giugno anche se me lo auguro. Dipenderà dalla curva dei contagi”.

CONFERMA ROAD MAP- “La roadmap prevista è stata confermata: 4 maggio per gli allenamenti individuali, il 18 per quelli di squadra se saranno approvati dal comitato tecnico-scientifico. La conferma dovrebbe arrivare entro questa settimana, sono sicuro che il calcio troverà una giusta soluzione”.

DECIDE IL GOVERNO- “Se le condizioni non consentiranno la ripresa sarà il Governo a decidere che si fermano tutte le competizioni sportive, anche il calcio ma soprattutto sarà il Governo a creare le condizioni e a fare norme per limitare anche i danni al mondo del calcio e a tutti gli altri sport. Se ci sarà ripresa, sarà a porte chiuse, è fuori discussione”.

RIPRENDERE IN SICUREZZA- E ancora al Corriere della sera: Farò di tutto perché il campionato di Serie A possa riprendere in sicurezza. Sarebbe surreale demonizzare il calcio per un ministro dello Sport. Sul campionato ci baseremo su elementi scientifici oggi non disponibili: a metà maggio si potrà fare una previsione realistica”.

SENSO DI RESPONSABILITÀ- Io non bado ai sondaggi, solo salvaguardare la salute delle persone all’interno del gruppo squadra. Ricominciare a giocare pone una serie di questioni legate a trasporti, alberghi, a centinaia di persone che si muovono. Di chi è la responsabilità?”.

SULLA QUESTIONE ECONOMICA: Legittimi gli interessi economici ma anche il calcio deve vivere una nuova stagione, auto-riformarsi, pensare di rivedere il proprio sistema, capire se è in linea con quel che accade nel Paese, deve rigenerarsi”.

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