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Superbonus 110%: come potrebbe cambiare con il nuovo Governo

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Con il nuovo Governo potrebbe cambiare volto il Superbonus al 110%. Al suo posto potrebbe subentrare una deduzione più contenuta, intorno al 60-70%, ma con dei tempi più lunghi. Tra le ipotesi che trapelano da FdI ci sarebbe anche quella di una rimodulazione in base al reddito. Un aumento dello sconto in base al reddito del beneficiario o al tipo di immobile interessato dai lavori, a seconda ad esempio che si tratti di prima o seconda casa e del valore della stessa. Secondo le stesse fonti saranno comunque tutelate, le situazioni già in essere, per non mettere in difficoltà famiglie e imprese già impegnate con i lavori.

Del resto Fratelli d’Italia, anche durante la campagna elettorale, ha sempre detto di voler sostituire i bonus con “misure stabili e durature”. Per la Meloni l’entità dei bonus non dovrebbe mai superare l’80% del costo sostenuto. Personalmente lo indirizzerei prevalentemente verso la prima casa, semplificando le norme e con controlli adeguati. Ma abbiamo bisogno di tutelare i cosiddetti esodati del 110%, cioè accompagnare alla scadenza della norma secondo il principio del legittimo affidamento, per cui a chi ha iniziato i lavori non puoi modificare le norme”. Inoltre sempre nel corso della campagna elettorale, aveva parlato delle pecche del Superbonus: “Nasceva da un obiettivo nobile. Ma la norma, come spesso accade, era scritta male e applicata peggio”.

Giorgia Meloni comunque, anche se ha vinto le elezioni, dovrà fare i conti anche con gli alleati della sua coalizione e con le loro idee. Sul Superbonus, ad esempio, il leader della Lega Matteo Salvini è più orientato verso una proroga con meccanismi di décalage dell’incentivo anche dopo il 2023.

In cosa consiste il Superbonus 110%. Si tratta di una detrazione di pari entità che va in sostanza a risarcire per le spese sostenute a partire dal primo luglio 2020 per la realizzazione di specifici interventi per migliorare l’efficienza energetica e il consolidamento statico, riducendo il rischio sismico degli edifici. Tra gli interventi agevolati rientra anche l’installazione di impianti fotovoltaici e di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici. In alternativa alla detrazione, è possibile optare per un contributo anticipato sotto forma di sconto praticato dai fornitori di beni o servizi o per la cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante.

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