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Superbonus, via libera definitivo del Senato. Pd: “Decreto confuso”. M5S: “Osceno”

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Con 94 voti favorevoli, 72 contrari e 2 astenuti il Senato ha dato il via libera al decreto Superbonus. Il provvedimento, che è stato approvato ieri dalla Camera, è dunque ora convertito in legge. Il provvedimento è passato senza nessuna modifica rispetto all’ok ricevuto alla Camera. Tra le misure introdotte: sei mesi in più per ottenere il 110% sui lavori delle villette, sconto in fattura e cessione del credito ancora possibili per chi deve installare una caldaia o degli infissi nuovi, compensazione dei crediti incagliati con i titoli di Stato.

La data spartiacque rimane come previsto il 17 febbraio: dall’entrata in vigore del decreto, le operazioni che hanno permesso di effettuare i lavori senza tirare fuori un euro di tasca sono vietate. Fanno eccezione i bonus per la rimozione delle barriere architettoniche, così come quelli sugli immobili danneggiati dall’alluvione nelle Marche e dai terremoti. Lo stop non riguarderà le Iacp, onlus e cooperative di abitazione. Né i lavori di riqualificazione urbana.

In dissenso il Pd. Per il Partito democratico si tratta di un testo “confuso” che “presenta pericolose lacune” e “non ha risolto il problema della cessione dei crediti“. Il M5s lo definisce invece un “decreto osceno” e accusa la maggioranza di non aver dato spazio a possibili correzioni ponendo subito la fiducia: “Tutta questa fretta per Pasqua? – si chiedono i pentastellati – Chi glielo dice alle decine di migliaia di imprese che rischiano di fallire?”.

Proprio oggi per la seconda volta in poche settimane una manifestazione con oltre 500 mezzi di imprese edili della provincia di Genova e 1.500 operai hanno bloccato il capoluogo ligure attraversandola in corteo. La protesta riunisce le imprese che denunciano di rischiare il fallimento a causa dei crediti incagliati: “Abbiamo creduto allo Stato e adesso finiremo per strada”.

 

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