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Tari, il Mef conferma: la parte variabile si calcola una sola volta 

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Dopo che molti Comuni hanno moltiplicato illegittimamente la tassa sui rifiuti, applicando più volte su un singolo immobile la quota variabile che caratterizza questo tributo il Mef a fare chiarezza: “Con riferimento alle pertinenze dell’abitazione, appare corretto computare la quota variabile una sola volta in relazione alla superficie totale dell’utenza domestica” – e ancora si legge in una circolare del ministero – “un diverso modus operandi da parte dei Comuni condurrebbe a sommare tante volte la quota variabile quante sono le pertinenze, moltiplicando immotivatamente il numero degli occupanti dell’utenza domestica e facendo lievitare conseguentemente l’importo della Tari“.

Il Mef sottolinea ancora che “la quota fissa della tariffa per le utenze domestiche è determinata applicando alla superficie dell’alloggio e dei locali che ne costituiscono pertinenza le tariffe per unità di superficie parametrate al numero degli occupanti”. Pertanto, “la quota fissa di ciascuna utenza domestica deve essere calcolata moltiplicando la superficie dell’alloggio sommata a quella delle relative pertinenze per la tariffa unitaria corrispondente al numero degli occupanti dell’utenza stessa, mentre la quota variabile è costituita da un valore assoluto, vale a dire da un importo rapportato al numero degli occupanti che non va moltiplicato per i metri quadrati dell’utenza e va sommato come tale alla parte fissa”.

Secondo quanto precisa il Mef, per “superficie totale dell’utenza domestica” si intende la somma dei metri quadri dell’abitazione e delle relative pertinenze. Se dunque il contribuente riscontra un computo errato della parte variabile della tassa sui rifiuti effettato dal Comune o dal soggetto gestore del servizio può chiedere il rimborso del relativo importo per le annualità a partire dal 2014, anno in cui la Tari è entrata in vigore.

Ad inciampare nell’errore nel calcolo della Tari sono state anche grandi realtà e tra queste Milano e Genova, Napoli e Catanzaro, Cagliari e Ancona, Rimini e Siracusa.

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