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Terza dose vaccini, Ema chiarisce: troppo presto per dire se servirà

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Tra i nuovi contagi in aumento e la diffusione delle varianti c’è preoccupazione nel mondo scientifico. L’Ema intanto chiarisce sulla necessità o meno di una terza dose di vaccino: “è troppo presto per dire se e quando sarà necessaria una dose di richiamo” contro il Covid. Così Marco Cavaleri, responsabile della strategia sui vaccini dell’Ema. “Non ci sono ancora sufficienti dati dalle campagne di vaccinazione e dagli studi in corso per capire quanto durerà la protezione del vaccino”, ha detto Cavaleri, secondo cui l’Ema attende anche “aggiornamenti considerando la diffusione delle varianti”.

Inoltre “L’Ema sta valutando una domanda per estendere il vaccino Spikevax” sviluppato da Moderna “per includere i giovani dall’età di 12 ai 17 anni e ci aspettiamo di arrivare a una decisione alla fine della prossima settimana” ha aggiunto Marco Cavaleri, specificando che “L’Ema ha concluso che esiste un piccolo rischio di miocardite e pericardite dopo la vaccinazione Pfizer e Moderna. Le informazioni sul prodotto verranno aggiornate per includere questi due effetti collaterali come “molto rari”.

Intanto il vaccino a dose singola contro il Covid di Johnson & Johnson ha dimostrato una risposta immunitaria duratura per almeno 8 mesi dopo l’immunizzazione ed ha generato risposte anticorpali neutralizzanti contro la variante Delta e altre varianti del virus Sars-CoV-2 che destano preoccupazione. I risultati, già annunciati dall’azienda in una pre-pubblicazione lo scorso 1 luglio, sono stati ora pubblicati sulla rivista “New England Journal of Medicine”.

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