ART News

Agenzia Stampa per emittenti radiofoniche

Trump contro tutti: firma la legge sui dazi per acciaio e alluminio ed è bufera

1 min read

President Donald Trump holds up a proclamation on aluminum during an event in the Roosevelt Room of the White House in Washington, Thursday, March 8, 2018. He also signed one for steel. (ANSA/AP Photo/Susan Walsh) [CopyrightNotice: Copyright 2018 The Associated Press. All rights reserved.]

Sfidando la comunità internazionale, i mercati e le istituzioni finanziarie mondiali, il suo partito e alcuni ministri chiave, Donald Trump ha varato i dazi al 25% sull’acciaio e al 10% sull’alluminio. La Casa Bianca ha fatto sapere che dietro questa decisione ci sono “esigenze di sicurezza nazionale”. Intanto 11 Paesi rispolverano il patto commerciale transpacifico (Tpp) in funzione anti-Usa. I dazi entreranno in vigore tra 15 giorni. Il presidente americano dunque va avanti nonostante la contrarietà della comunità internazionale, dei mercati e delle istituzioni finanziarie mondiali, del suo partito e anche di alcuni suoi ministri chiave

Esigenze di sicurezza nazionale. Questo il motivo principale usato dall’amministrazione Trump per giustificare i dazi su acciaio ed alluminio, usati nel settore della difesa. Lo rende noto la Casa Bianca, elencando i motivi e una serie di numeri per spiegare come mai gli Usa siano diventati il più grande importatore al mondo di acciaio (con un volume quasi quattro volte quello che esporta) e di alluminio (nel 2016 era importato il 90% della domanda, +66% rispetto al 2012).

Sotto accusa le “pratiche commerciale ingiuste”. Quelle pratiche che hanno decimato le industrie Usa del settore, causando la perdita di 94mila posti di lavoro e la chiusura permanente dal 2012 di sei grandi fonderie. Sotto accusa in particolare la sovraproduzione globale, con 737 milioni di tonnellate di acciaio, con la Cina a fare la parte del leone.

Autore