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Ucraina, Meloni a Zelensky: “Pieno sostegno”. Polemica Berlusconi “Non sarei andato a Kiev”

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Pieno sostegno all’Ucraina. È il mantra ripetuto da molto tempo ma confermato nelle scorse dalla premier Giorgia Meloni, in visita a Kiev per dimostrare la vicinanza – molto concreta – del nostro Paese alla nazione colpita dalla guerra. Al palazzo presidenziale Mariinskij ieri (22 febbraio) è avvenuto il faccia a faccia tra la nostra presidente del Consiglio e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Qui è stato ribadito “l’impegno del governo italiano nei confronti di Kiev”, a ridosso dell’anniversario dell’inizio del conflitto.

Grazie Italia. Così ha risposto Zelensky alla premier Meloni quando ha sentito le parole “sì, ci siamo”. Dal canto suo, la premier ha ricordato come “L’Ucraina sia pronta a riconoscere l’importante ruolo dell’Italia nella ricostruzione e nella rapida ripresa del Paese”, aggiungendo che c’è già un accordo “sull’opportunità di organizzare in Italia una Conferenza Italia-Ucraina per discutere il tipo di sostegno e le collaborazioni che possiamo sviluppare”.

La risposta a Berlusconi. C’è, però, un caso sollevato dalle dichiarazioni di Silvio Berlusconi che qualche ora fa ha affermato che lui non sarebbe mai andato a Kiev se fosse stato presidente del Consiglio. A rispondere al leader di Forza Italia ci ha pensato Zelensky: “Io credo che la casa di Berlusconi non sia mai stata bombardata dai missili, mai siano arrivati con i carri armati nel giardino di casa sua, nessuno ha ammazzato i suoi parenti, non ha mai dovuto fare la valigia alle 3 di notte per scappare o la moglie dovuto cercare da mangiare e tutto questo grazie all’amore fraterno della Russia. Io auguro pace a tutte le famiglie italiane, anche a chi non sostiene l’Ucraina”. Nonostante ciò, per Meloni la maggioranza del suo governo rimane compatta.

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