Ue, ok al piano di riarmo europeo. No di Lega e M5S, Pd diviso
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Sì al piano Ursula di riarmo europeo. L’Eurocamera ha dato il via libera al testo su Libro Bianco sulla Difesa, che invita i 27 stati membri ad agire con urgenza per garantire la sicurezza europea, rafforzando le collaborazioni con partner affini e diminuendo la dipendenza da paesi terzi. Lo ha fatto con una risoluzione che chiede “risposte ai rischi esterni simili a quelle in tempo di guerra”, approvata con 419 voti a favore, 204 contrari e 46 astenuti.
Via libera anche al testo sul rinnovato sostegno all’Ucraina. L’Eurocamera afferma che l’Ue è ora il principale alleato di Kiev in seguito “all’apparente cambio di posizione degli Usa” sulla guerra di aggressione della Russia. In una risoluzione approvata con 442 voti a favore, 98 contrari e 126 astenuti, gli eurodeputati criticano fermamente la politica dell’amministrazione Usa “di rappacificarsi con la Russia” e chiedono di “aumentare in modo significativo il sostegno militare a Kiev”.
Delegazioni italiane spaccate sul piano ReArm Eu. Divisa la maggioranza di governo, con Forza Italia e Fratelli d’Italia a favore del progetto presentato da von der Leyen, mentre la Lega si schierata per il no. Diviso anche il campo delle opposizioni, con M5S e Avs contro il piano ReArm (nonostante la maggioranza dei Verdi europei sia a favore) e il Pd che si è spaccato a metà – undici contro dieci – tra astenuti e favorevoli.
“Un piano folle” commenta il leader pentastellato Giuseppe Conte che aggiunge: “Il Movimento 5 Stelle ha votato no, in piena coerenza, in modo granitico e compatto”. E accusa “Meloni e soci” di aver “condannano l’Italia a tagli e vincoli su sanità, buste paga, imprese e carovita mentre consegnano montagne di miliardi senza i limiti di spesa europei all’industria militare. Peraltro senza uno straccio di progetto di difesa comune. “All’Europa serve la difesa comune, non la corsa al riarmo dei singoli Stati” sostiene la segretaria dem Elly Schlein. Appello del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti: “Il riarmo non avvenga a scapito di sanità e servizi pubblici”.