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Ue: ultimatum sui ricollocamenti. Possibili infrazioni a chi non accoglie

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Duro monito quello lanciato dall’Unione Europea: “Gli Stati che non hanno ancora accolto” richiedenti asilo da Italia e Grecia, “o quelli inattivi da quasi un anno”, inizino i trasferimenti “entro il prossimo mese”, si legge nella dodicesima relazione sui ricollocamenti. “Se non lo faranno, a giugno” la Commissione discuterà sulla possibilità di aprire le procedure di infrazione.

La Commissione Ue concentra le sue raccomandazioni su Ungheria, Polonia e Austria, unici Stati a non aver accolto un solo profugo. Ma sollecita anche la Repubblica Ceca, inattiva da un anno circa, a riprendere i trasferimenti, e chiede a Bulgaria e Slovacchia di mostrare più flessibilità sulle preferenze dei profughi da accogliere. Irlanda e Estonia, vengono invitate a trovare soluzioni con l’Italia per soddisfare le esigenze aggiuntive di sicurezza. Spagna, Belgio e Croazia devono aumentare i loro impegni mensili nei confronti di Italia e Grecia. Germania, Romania, Slovacchia devono impegnarsi di più verso la Grecia, mentre la Francia e Cipro di più con l’Italia.

La Commissione europea “non esiterà” a aprire procedure di infrazione se entro un mese l’Ungheria, la Polonia, l’Austria e la Repubblica ceca non rispetteranno i loro obblighi in termini di ricollocamenti di richiedenti asilo da Italia e Grecia, è l’avvertimento del commissario responsabile degli Affari interni, Dimitris Avramopoulos, alla presentazione del 12esimo rapporto sui progressi realizzati dal programma d’emergenza di ricollocamento dei richiedenti asilo.

Richiamo anche per l’Italia sulle identificazioni. “L’Italia dovrebbe urgentemente accelerare le procedure per l’identificazione e la registrazione di tutte le persone” che possono fare richiesta di asilo in Europa ed essere ricollocate in uno degli altri Stati Ue. Lo scrive la Commissione Europea. L’Italia, si legge nel comunicato della Commissione, deve però “assicurare che i candidati al ricollocamento arrivati nel Paese siano incanalati in modo ordinato attraverso hub e centri creati appositamente”. Misure per cui la Commissione “ha di recente stanziato 15,33 milioni di euro”.

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