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Unione Europea: crescita dell’Italia “moderata”, Pil 2016 previsto a +1,1%

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La Commissione Europea, nelle previsioni economiche di primavera, rivede al ribasso le stime per l’Italia.

La crescita del PIL viene limata di 0,3 punti percentuali rispetto alle previsioni invernali, cosi come confermato dal commissario Pierre Moscovici durante la conferenza stampa di Bruxelles.

L’1,4% previsto a febbraio scende ora a +1,1%.

Nel corso del 2015 il passo della crescita ha rallentato portando ad un avvio del 2016 più basso del previsto” che “insieme all’ulteriore rallentamento del commercio globale, spiega la revisione al ribasso” scrive la Ue nelle previsioni economiche.

Presentando i numeri della Commissione, Pierre Moscovici ha spiegato che la crescita italiana dei prossimi anni è affidata principalmente alla domanda interna: “Le misure della Banca centrale europea  hanno migliorato l’accesso al credito e hanno avuto un impatto positivo sulla crescita“.

Nel capitolo del documento europeo dedicato all’Italia, si sottolinea che “la bassa inflazione, l’occupazione in crescita e i tagli alle tasse” sono elementi di supporto al potere d’acquisto delle famiglie e di conseguenzaai consumi privati.

Nel 2017 è invece confermata la crescita all’1,3%, grazie alla “domanda esterna più dinamica e investimenti”. Anche in questo caso,  lo scarto con la stima del governo è minima con un PIL a +1,4%.

Sul momento complicato che sta vivendo l’Europa, che ancora non cresce come ci si aspetterebbe, si è espresso il ministro delle Finanze Padoan, secondo il quale l’Unione sta vivendo “una situazione eccezionale in cui sta rischiando forse come non ha mai rischiato da quando è stata inventata“.

Padoan ha poi sottolineato come la “rimessa in discussione” del trattato di Schengen rappresenti una minaccia “più pericolosa della crisi dell’euro di qualche anno fa“.

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