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Unioni gay, la Corte di Strasburgo condanna l’Italia: “riconosca i loro diritti”

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L’Italia deve introdurre il riconoscimento legale per le coppie dello stesso sesso. A stabilirlo la Corte europea dei diritti umani che condanna l’Italia per la violazione dei diritti di tre coppie omosessuali con giudizio emesso all’unanimità nell’ambito del caso sollevato da Enrico Oliari, presidente di Gaylib – l’associazione nazionale dei gay liberali e di centrodestra – che hanno fatto ricorso a Strasburgo contro l’impossibilità di vedersi riconoscere in patria l’unione.

Le tre coppie omosessuali che vivono insieme da anni rispettivamente a Trento, Milano e Lissone (provincia di Milano) hanno chiesto ai loro Comuni di fare le pubblicazioni per potersi sposare ma si sono viste rifiutare la possibilità. I giudici di Strasburgo sanzionano così l’Italia per violazione dell’articolo 8 della Convenzione dei diritti dell’uomo, quello sul “diritto al rispetto della vita familiare e privata” e stabilisce che lo Stato dovrà versare a ognuno dei ricorrenti 5 mila euro per danni morali.

“La corte ha considerato che la tutela legale attualmente disponibile in Italia per le coppie omosessuali non solo fallisce nel provvedere ai bisogni chiave di una coppia impegnata in una relazione stabile, ma non è nemmeno sufficientemente affidabile”, si legge in una nota della Corte.

La sentenza arriva dopo diverse determinazioni del Parlamento europeo in materia, l’ultima del giugno 2015, quando l’Europarlamento ha approvato una relazione in cui si chiede di riconoscere i diritti delle famiglie gay. In Parlamento il disegno di legge sulle unioni gay, dopo il primo sì da parte della Commissione Giustizia di Palazzo Madama, giace a Palazzo Madama.

La sentenza di oggi della Corte di Strasburgo diverrà definitiva tra 3 mesi se i ricorrenti o il Governo non chiederanno e otterranno un rinvio alla Grande Camera per un nuovo esame della questione.

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