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Usa: la violenza della polizia contro gli afroamericani fa nuove vittime. A New York sospesi 7 agenti

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Sono stati sospesi i sette agenti coinvolti nel fermo e nell’uccisione dell’afroamericano Daniel Prude, morto lo scorso 30 marzo dopo essere stato fermato da un gruppo di agenti che e gli hanno coperto la testa con un cappuccio per poi tenergli il viso schiacciato al suolo per due minuti. Lo ha annunciato il sindaco di Rochester Lovely Warren, nello Stato di New York, nel corso di una conferenza stampa.

L’uomo, con probabili disturbi psichiatrici, correva nudo per le strade della cittadina vicino a New York ed è stato raggiunto dagli agenti, che lo hanno incappucciato. Nel video girato a marzo ma diffuso solo ora dalla famiglia si vedono i poliziotti coprire con un sacco la testa della vittima, Daniel Prude, 41 anni, e spingerlo sul terreno per circa due minuti. I fatti risalgono al 23 marzo. L’uomo è morto il 30 marzo, una settimana dopo l’arresto, circa due mesi prima di quella di George Floyd, l’afroamericano, ucciso in un altro caso di violenza della polizia a Minneapolis, che ha scatenato forti proteste in diverse città statunitensi.

Intanto altri due afroamericani sono stati uccisi negli Usa dalla polizia. A Washington “gli agenti si sono avvicinati a un’auto da cui sono fuggite alcune persone e un poliziotto ha fatto fuoco colpendo uno di loro”, ha spiegato il capo della polizia, Peter Newsham. “Riteniamo che fossero armati e infatti sul luogo sono state trovate due pistole”. Il ragazzo colpito, di 18 anni, è stato portato all’ospedale dove è stato dichiarato il suo decesso.

Dal 23 agosto, giorno del ferimento dell’afroamericano Jacob Blake da parte di un poliziotto, nelle proteste scoppiate a Kenosha sono state arrestate 252 persone, di cui 132 non residenti nella contea locale. Lo ha riferito l’ufficio dello sceriffo. I danni alle proprietà pubblica sono stati quantificati in 2 milioni di dollari.

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