Vaccini, Pfizer chiederà l’autorizzazione per la terza dose. Iss: “6 le Regioni a rischio moderato”
2 min readPfizer-BioNTech chiederà all’Fda, l’autorità del farmaco statunitense e all’Ema, l’Autorità Ue, l’autorizzazione per la somministrazione di una terza dose del vaccino contro il Covid per dare “una protezione maggiore” alla popolazione, visto che dopo 6 mesi l’efficacia del siero declina sebbene sia ancora sufficiente a prevenire la malattia nelle forme più gravi. La multinazionale Usa è dunque convinta che la terza dose, apporterebbe particolari benefici se somministrata a distanza di 6/12 mesi dalla seconda.
In un comunicato, l’azienda farmaceutica ha spiegato che esistono “dati incoraggianti” sul terzo richiamo, che saranno resi pubblici nelle prossime settimane. “Pfizer-Biontech ritiene che una terza dose potrebbe essere di beneficio entro i 6-12 mesi successivi alla seconda dose per mantenere livelli più alti di protezione”, si legge nella nota.
Tuttavia le autorità sanitarie Usa, del Centers for Disease Control and Prevention e Food and Drug Administration ritengono che gli americani che hanno già ricevuto due dosi di vaccino, non debbano sottoporsi ad una terza somministrazione, nonostante il diffondersi delle nuove varianti di Covid-19.
Intanto la variante Delta continua a diffondersi in tutto il mondo e si ampliano le zone rosse nella mappa del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. L’Italia resta tutta verde, il colore che indica il minor rischio epidemiologico per il Sars-CoV-2. Mentre l’Oms Europa ammonisce: “Quest’estate, se vuoi viaggiare, pensa bene alla necessità” di partire. E “se decidi di farlo, fallo in sicurezza”. La Francia dal canto suo, incita i propri cittadini a trascorrere le vacanze all’interno dei confini nazionali, o almeno ad evitare viaggi in Spagna e Portogallo.
La situazione in Italia. Nella bozza del report settimanale di monitoraggio del ministero della Salute e dell’Iss si legge: “La circolazione della variante Delta è in aumento in Italia e sta portando ad un innalzamento dei casi in altri paesi con alta copertura vaccinale, pertanto è opportuno realizzare un capillare tracciamento e sequenziamento dei casi. E’ necessario raggiungere una elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenute da varianti emergenti con maggior trasmissibilità”.
Secondo la bozza sono 6 le Regioni e due le province autonome classificate a rischio moderato e 13 a rischio basso. Quelle a rischio moderato sono: Abruzzo, Campania, Marche, Veneto, Sardegna e Sicilia con le due province di Trento e Bolzano. Nessuna Regione supera però la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o in area medica nell’ultima settimana.