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Ventotene, Renzi: “vogliono distruggere Schengen. Noi italiani non glielo permetteremo”

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All’indomani dell’incontro con il cancelliere tedesco Angela Merkel, per rilanciare l’idea di Europa, il premier Matteo Renzi, insieme al ministro per i Beni culturali, Dario Franceschini, ha visitato l’isola di Ventotene. “Siamo qui per dire che l’Europa non può essere solo un grigio dibattito tecnico sui vincoli ma deve tornare a essere un grande sogno”.

In merito al trattato di Schengen, Renzi ha affermato con determinazione che chiunque lo voglia distruggere, in realtà vuole distruggere l’Europa e “noi italiani non glielo permetteremo”.

“Arriva un momento, ha detto il premier, in cui quando sei in difficoltà e c’è qualcosa che non funziona o ti sembra andare storto, senti il bisogno di tornare in un luogo protetto. Trovare rifugio a casa è proprio di chi vive momenti di difficoltà. In un momento di grande difficoltà per l’Europa abbiamo scelto di tornare a casa, nel luogo in cui tutto è iniziato. Perché spesso anche gli italiani non sono molto orgogliosi di ciò che è avvenuto qui, nel luogo dell’identità europea. Dobbiamo ripartire da qui”.

“L’Europa rischia di crollare quando perde il senso della propria vocazione e diventa semplicemente un insieme di egoismi. L’Europa non ha il futuro già scritto” ha detto ancora il premier che poi ha aggiunto: “Perciò c’è bisogno dell’Italia non come rivendicazione ma con l’orgoglio di chi sa qual è la sua storia”. “A chi pensa che l’Italia si fa sentire perché ha bisogno di chiedere qualcosa per noi all’Europa, dico siete fuori strada. Non abbiamo bisogno di chiedere qualcosa per noi come italiani ma un ideale come cittadini europei”.

La visita del presidente del Consiglio a Ventotene non è casuale, ma bensì mirata in quanto l’isola pontina è uno dei luoghi simbolo del progetto europeo.

Renzi ha portato un mazzo di fiori alla tomba di Altiero Spinelli, politico e autore del Manifesto di Ventotene, confinato sull’isola pontina dal regime fascista e del quale quest’anno ricorrono i trent’anni dalla morte.

Subito dopo l’omaggio alla tomba di Spinelli, in programma una visita al carcere di Santo Stefano, (costruito sull’isoletta che affianca Ventotene), dove fu recluso tra gli altri Sandro Pertini, e la presentazione di un progetto di riutilizzo della struttura del carcere stesso, con la destinazione di una parte a museo e di alcune sale a spazi per il dibattito e la formazione sul tema dell’Europa.

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